"Il regime di Assad ha fatto ripetutamente uso di armi chimiche". Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni alla Camera nell'informativa sulla Siria. "Non possiamo accettare che si torni, un secolo dopo la Grande guerra, all'uso delle armi chimiche"; "credo che la risposta di tutti noi unanime sia molto semplice".
"Negli negli ultimi 10 giorni, a partire dalla notte del 7 aprile, sappiamo che sono stati usati cloro, sarin o agenti assimilabili. Fonti diverse hanno confermato decine di morti e centinaia di feriti" ha spiegato il premier citando il "rapporto investigativo congiunto Opac-Onu". In Siria, ha sottolineato Gentiloni, ci sono stati "200mila morti, 10 milioni tra sfollati interni e rifugiati".
ESCALATION - "Abbiamo chiarito agli alleati la nostra contrarietà a una escalation e l'impossiblità di giungere alla fine del conflitto solo con l'uso della forza e l'idea di cacciare 'manu militari' il dittatore Assad" ha detto, aggiungendo che, per l'attacco di sabato scorso, "al quale l'Italia non ha partecipato, abbiamo esplicitamente condizionato la nostra disponibilità all'attività di supporto logistico".
NEGOZIATO - "Siamo di fronte alla tragedia di una guerra orribile e di un regime orribile - ha proseguito il premier - eppure con questo regime il negoziato è inevitabile".
MOSCA - "Noi sfidiamo su questo terreno la Russia: contribuire con Stati Uniti, Iran, il mondo arabo, l'Europa, alla soluzione negoziale di questa questione. C'è un percorso da fare con il contributo di tutti - ha detto Gentiloni - e il contributo della Russia è fondamentale".
RAID - Per quanto riguarda l'azione militare di sabato è stata "motivata, mirata e circoscritta" ha detto. "Non ci sono state e non ci sono indicazioni di vittime civili, né di significativi danni collaterali: questo conferma che si è trattato di una risposta circoscritta".
USA - "L'Italia non è un Paese neutrale - ha poi aggiunto il premier -. L'Italia è un coerente alleato degli Stati Uniti da molti decenni ed è un coerente alleato non di quella o questa amministrazione americana ma degli Stati Uniti. L'Italia è sempre stata da questa parte. E' una scelta di campo".