Gaza, 126 morti e 950 feriti il bilancio dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza
Il leader storico di Hamas, Khaled Mashaal, ha annunciato ai media turchi che il movimento islamista palestinese è pronto a un cessate il fuoco, ma non ha ancora ricevuto una risposta in merito da Israele. Lo riporta il 'Times of Israel'.
Fonti citate dal quotidiano sostengono che crescono le possibilità di un cessate il fuoco. Secondo le fonti c'è un cauto ottimismo sull'entrata in vigore di una tregua tra domani e domenica. Secondo un'altra fonte, l'Egitto sta svolgendo un ruolo di primo piano nelle trattative per una tregua, tenendo contatti con Hamas, il Qatar, gli Usa e altri Paesi, ma non direttamente con Israele.
Nei 40 minuti di intensi bombardamenti condotti la scorsa notte sulla Striscia di Gaza, Israele avrebbe distrutto chilometri di tunnel segreti e ritiene di aver ucciso "decine di terroristi di Hamas". Lo riporta l'emittente 'Channel 12', precisando che le autorità di Tel Aviv sperano che l'operazione, iniziata con il 'finto' annuncio dell'inizio di un'operazione di terra, possa aprire una fase "decisiva" nel conflitto in corso. Secondo 'Channel 12', l'annuncio dell'operazione di terra ha spinto Hamas a mandare i suoi combattenti nei tunnel e quando l'Aviazione li ha bombardati "i tunnel sono crollati". Al raid hanno preso parte circa 160 aerei da combattimento e sono state sganciate in totale 450 bombe.
''Contro Hamas non è finita'', ma il gruppo è stato ''colpito duramente come avevo detto'', ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione video rilasciata dopo gli ultimi raid sulla Striscia di Gaza. "Ho detto che avremmo colpito Hamas e altri gruppi terroristici in modo significativo e lo stiamo facendo", ha sottolineato il premier israeliano. ''Nell'ultimo giorno abbiamo attaccato obiettivi sotterranei. Hamas pensava di potersi nascondere lì, ma non può", ha aggiunto.
''I leader di Hamas pensano di poterci sfuggire. Non possono scappare. Possiamo raggiungerli ovunque e lo faremo'', ha proseguito Netanyahu. "Ci hanno attaccato durante le nostre festività'', ha detto facendo riferimento al Jerusalem Day. ''Hanno attaccato la nostra capitale, hanno lanciato missili contro le nostre città, stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo molto alto per questo", ha continuato. "Non è ancora finita. Faremo di tutto per riportare la sicurezza nelle nostre città e per i nostri cittadini", ha scandito.
Netanyahu ha voluto ringraziare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Boris Johnson, la cancelliera tedesca Angela Merkel e altri leader che hanno offerto il loro sostegno a Israele: "Hanno difeso il nostro diritto naturale ed evidente di difenderci, di agire per autodifesa contro questi terroristi che attaccano i civili e si nascondono dietro i civili".
Le Brigate Al-Qassam hanno intanto rivendicato la responsabilità dell'ultima raffica di razzi sparati verso Israele. I miliziani hanno spiegato di aver preso di mira la città di Kiryat Malachi nel sud del Paese. Tuttavia, il luogo più a nord in cui le sirene hanno suonato è stato Kiryat Gat, circa 10 chilometri a nord-est di Kiryat Malachi.
E' salito a 126 il numero delle persone che sono state uccise e a 950 quelle rimaste ferite da lunedì nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Questo il bilancio fornito dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese, governata da Hamas, come riporta l'emittente Sky News Arabia. Tra le vittime anche 31 bambini e 20 donne, precisano le autorità di Hamas.
Secondo le autorità israeliane, sottolinea il Times of Israel, la maggior parte delle vittime nell'enclave palestinese sono membri di "gruppi terroristici" o persone rimaste uccise da razzi che non hanno raggiunto Israele ma sono caduti all'interno della Striscia. "Hamas conta centinaia di morti", ha sostenuto un ufficiale israeliano della sicurezza che in dichiarazioni diffuse da Channel 12 ha parlato di "almeno 20 omicidi mirati di esponenti" del movimento "effettuati ieri".
Sirene di allarme sono scattate ad Ashdod, Sderot, Ashkelon e nella regione di Sha'ar Hanegev, mentre è proseguita l'allerta per la pioggia di razzi lanciati da Gaza in direzione di Israele. I militanti di Hamas da lunedì - quando è iniziata l'escalation - hanno lanciato oltre duemila razzi contro il territorio israeliano. Lo hanno reso noto le Idf, le forze armate dello Stato ebraico, precisando che Iron Dome, il sistema antimissile che protegge il Paese, ne ha intercettati circa un migliaio.
SCONTRI IN CISGIORDANIA, VITTIME
Intanto Hamas ha lodato gli scontri in corso in Cisgiordania tra palestinesi e soldati israeliani, affermando di ''accogliere con favore la vostra rivoluzione''. Abu Obiada, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha quindi rivolto un appello chiedendo ai palestinesi di "incendiare il terreno sotto i piedi dell'occupante". Il bilancio degli scontri con le forze israeliane scoppiati in diverse città della Cisgiordania, ha riferito l'emittente 'Sky News Arabia', è di 11 palestinesi uccisi e oltre 500 feriti.
Appello del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, a tutte le parti affinché "cessino immediatamente le ostilità" si legge nel comunicato del portavoce, Stephane Dujarric: "L'escalation militare in corso ha causato grande sofferenza e distruzione. Ha causato decine di vittime civili, inclusi tragicamente molti bambini. I combattimenti hanno il potenziale per causare una crisi umanitaria e di sicurezza incontenibile, e di stimolare ulteriormente l'estremismo, non solo nei Territori palestinesi occupati e in Israele ma in tutta la regione". Le parti, continua la nota, "devono permettere che si intensifichino gli sforzi di mediazione per porre fine immediatamente al conflitto".
"L'Onu -sottolinea Guterres- è attivamente coinvolta in tali sforzi, che sono anche cruciali per consegnare gli aiuti umanitari necessari alla popolazione colpita a Gaza". Solo una soluzione politica sostenibile condurrà a una pace duratura, ha aggiunto Guterres, ribadendo il suo impegno, "anche tramite il Quartetto per il Medio Oriente, a sostenere i palestinesi e gli israeliani nella risoluzione del conflitto, sulla base del diritto internazionale e delle risoluzioni Onu".
Mahmoud Abbas chiede "all'amministrazione Biden di intervenire immediatamente e velocemente per fermare questa aggressione israeliana in modo che le cose non sfuggano al controllo". E' quanto si legge in una dichiarazione dell'ufficio del presidente dell'Autorità palestinese in riferimento ai bombardamenti a Gaza e agli scontri in Cisgiordania. Abbas in particolare ha parlato di "brutali e programmate uccisioni condotte dalle forze di occupazione israeliane".
"I Palestinesi, anche a Gaza, ed israeliani si meritano in modo uguale di vivere in dignità e sicurezza" afferma Joe Biden nel messaggio per le celebrazioni dell'Eid al Fitr, che chiudono il Ramadan, sottolineando come "la situazione in Terra Santa sta pesando sui musulmani in tutto il mondo, comprese le comunità musulmane negli Stati Uniti".
"Nessuna famiglia dovrebbe vivere nella paura per la propria sicurezza nella propria casa o nel luogo di culto - prosegue la dichiarazione del presidente americano - noi pensiamo soprattutto ai bambini di queste società che fanno i conti con il trauma provocato da un conflitto molto oltre il loro controllo". "La mia amministrazione continua a dialogare con i palestinesi, gli israeliani e tutti i partner regionali per lavorare per una calma sostenibile", conclude Biden.
Israele ha "il diritto di difendersi" dai razzi lanciati dalla Striscia di Gaza, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nel corso del consueto briefing con la stampa. "Penso che sia anche importante ricordare alle persone che Hamas è un'organizzazione terroristica", ha aggiunto Psaki e, ricordando come il popolo palestinese stia "soffrendo" a causa di queste violenze, ha affermato che "non c'è giustificazione" per i "razzi lanciati da Hamas contro le comunità in Israele". La portavoce ha quindi sottolineato che l'Amministrazione Biden lavora per una "riduzione dell'escalation".
L'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell'assistenza dei rifugiati palestinesi, ha segnalato che due strutture usate dall'organizzazione come scuole sono state danneggiate in seguito ai raid israeliani sulla Striscia di Gaza, così come la sede nell'enclave palestinese. In una nota diffusa su Twitter, l'Unrwa spiega che nei bombardamenti sono state danneggiate almeno 29 classi e il perimetro occidentale del compound.
Il 12 maggio, prosegue la nota, il muro della sede dell'Unrwa a Gaza è stato danneggiato dai raid israeliani. ''Non è chiaro se l'edificio dell'Unrwa sia stato colpito direttamente o se il raid fosse così vicino che l'edificio è stato danneggiato. L'intero staff sta bene'', si legge nel comunicato.
L'Agenzia Onu ricorda che, in base a quanto prevede il diritto internazionale e la Convenzione del 1946 sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, le proprietà dell'Unrwa sono ''inviolabili''. ''Tutte le strutture dell'Unrwa sono chiaramente segnalate dalla bandiera delle Nazioni Unite'', ha precisato.
"Secondo le ultime notizie ricevute, 31 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza, due in Israele". Lo comunica l'ufficio dell'Unicef in Palestina, ricordando che "prima di questa escalation, un bambino su 3 nella Striscia di Gaza aveva bisogno di supporto psicosociale per traumi legati al conflitto. Questo numero è senza dubbio aumentato. Tutti i bambini devono essere protetti".
E sono suonate le sirene a Kiryat Gat, nel sud di Israele, per avvertire del lancio di razzi da Gaza proprio mentre era in corso il funerale di Ido Avigal, il bambino di cinque anni ucciso in un attacco missilistico mentre si trovava nella sua abitazione a Sderot. Lo riporta il sito di Ynet, spiegando che le persone che stavano partecipando alla cerimonia funebre sono state costrette a cercare un rifugio.
Alla mezzanotte italiana, Israele ha attaccato la Striscia di Gaza. "Le forze aeree e terrestri dell'esercito israeliano stanno al momento attaccando la Striscia di Gaza", l'annuncio sul profilo Twitter dell'esercito. Ma "le forze di terra non sono entrate nella Striscia", ha poi precisato un portavoce dell'esercito israeliano alla televisione pubblica 'Kann', secondo quanto rilanciato su Twitter da un corrispondente dell'emittente, Amichai Stein.
Anche la Difesa israeliana ha precisato che "attualmente non ci sono truppe" dell'Idf - le forze di difesa israeliane - all'interno della Striscia di Gaza. Le forze di terra e dell'aria dell'Idf "stanno conducendo operazioni nei confronti di obiettivi all'interno della Striscia di Gaza", è stato chiarito. Le notizie contrastanti riguardavano il fatto che fosse iniziata un'incursione vera e propria nei territori palestinesi invece dell'avvio di un bombardamento anche con forze di terra, tank e artiglieria, contro Gaza.
Le forze israeliane hanno lanciato bombardamenti massicci contro obiettivi di Gaza, usando aerei, elicotteri, altri velivoli e insieme tank e diverse batterie di artiglieria. "Non è ancora l'invasione di terra ma si tratta dell'offensiva maggiore condotta da Israele dall'inizio di questo nuovo conflitto", si legge anche su 'Times of Israel'.
"Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto pesante ad Hamas e lo stiamo facendo e lo continueremo a fare con grande forza" ha dichiarato Benjamin Netanyahu. "La parola fine non è ancora detta e questa operazione continuerà fino a quando sarà necessario" ha aggiunto il premier israeliano.
L'ambasciatore italiano a Tel Aviv, Gianluigi Benedetti, auspica che si possa arrivare tra qualche giorno alla fine delle ostilità. "Domani i palestinesi ricordano la Naqba (il giorno della 'Catastrofe', che segna l'esodo forzato di circa 700mila palestinesi dai territori occupati da Israele dopo la nascita dello Stato ebraico nel 1948, ndr) e tra domenica e lunedì si celebra la Pentecoste ebraica - dice l'ambasciatore all'Adnkronos - Superati questi giorni simbolici, spero che tra domenica e lunedì si possa iniziare a dialogare per un cessate il fuoco anche grazie alla mediazione internazionale".
Israele ha "oltrepassato ogni limite" per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha denunciato con forza le operazioni israeliane a Gerusalemme e nella Striscia di Gaza in un discorso in videoconferenza con le federazioni del suo partito Giustizia e Sviluppo (Akp) in occasione dell'Eid al-Fitr. "Se non mettiamo fine a questa aggressività di Israele contro la Palestina e Gerusalemme, un domani tutti saranno obiettivo di questa ideologia selvaggia", ha detto Erdogan, citato dall'agenzia di stampa 'Anadolu'.
Israele è uno "Stato terrorista che cerca di appropriarsi impunemente della città di Gerusalemme, che ospita luoghi sacri per i musulmani, i cristiani e gli ebrei" ha affermato Erdogan. "Coloro che tacciono, che sono complici o che sostengono i crimini commessi da Israele devono sapere che un giorno toccherà a loro", ha avvertito il presidente turco.
Quindi ha ribadito il suo appello alla comunità internazionale affinché fermi gli attacchi di Israele. "Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve prendere rapidamente misure a favore della pace e della prosperità a Gerusalemme", ha detto Erdogan sottolineando che "la Turchia è pronta a sostenere attivamente qualsiasi iniziativa delle Nazioni Unite, ad assumersi le proprie responsabilità e a fare sacrifici".
"Anche se il mondo intero dovesse chiudere gli occhi davanti alla crudeltà di Israele nei confronti dei palestinesi, noi non lo faremo" ha aggiunto.
"Molto preoccupata dalla situazione in Israele e a Gaza. Condanno gli attacchi indiscriminati di Hamas contro Israele. I civili di entrambe le parti devono essere protetti. La violenza deve cessare ora" ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sull'escalation in Medio Oriente.
"L'urgenza di un ritorno alla pace" in Medio Oriente è stata evidenziata dal presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso di colloquio telefonico con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Nel corso della telefonata, ha riferito l'Eliseo in una nota, Macron ha fatto le condoglianze a Netanyahu per le vittime israeliane dei razzi, il cui lancio è stato "rivendicato da Hamas e da altri terroristi gruppi" e ha condannato "con fermezza" questo genere di azioni. Il presidente francese, che ieri ha parlato con il leader palestinese Mahmoud Abbas, ha ribadito che Israele ha "diritto a difendersi in conformità con il diritto internazionale".