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Ramy Elgaml, l'inseguimento dei carabinieri fu corretto: la perizia

Secondo la consulenza richiesta dalla Procura la responsabilità dell'incidente ricade sull'amico di Ramy che guidava lo scooter

Fiori e biglietti per Ramy sul luogo dell'incidente
Fiori e biglietti per Ramy sul luogo dell'incidente
12 marzo 2025 | 16.28
LETTURA: 1 minuti

Ha avuto un comportamento corretto il carabiniere che guidava la gazzella coinvolta nell’inseguimento che lo scorso 24 novembre ha portato alla morte di Ramy Elgaml. E' quanto sostiene la consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano.

La relazione attribuisce la responsabilità dell'incidente a Fares Bouzidi, già indagato per omicidio stradale, l’amico di Ramy che guidava lo scooter. Il giovane è morto nell’impatto contro il palo del semaforo all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti.

Cosa dice la perizia

Bouzidi durante la fuga dai carabinieri, "percorreva numerose vie del centro" di Milano a velocità "estremamente sostenuta e compiendo numerose e gravi infrazioni al Codice della Strada, rischiando più volte la collisione con altri veicoli e pedoni, soprattutto imboccando viabilità completamente alla cieca, di notte, in curva ed in contromano", sostiene l'ingegnere Domenico Romaniello incaricato dalla Procura di Milano di ricostruire le fasi dell'incidente.

"La sua condotta - si legge nella relazione - è stata caratterizzata dalla spregiudicatezza della guida e dallo sprezzo del pericolo per sé, per il trasportato, e per gli altri utenti della strada, connessi alle manovre alla cieca effettuate in più punti del lungo tragitto percorso in fuga. La sua condotta non è solamente associata ad un caso di violazioni di norme di Codice della Strada". Fares è indagato per omicidio stradale.

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