Geier (Spd): "Kaili si dimetta da vicepresidente Pe". Media: "In casa Kaili sacchi con soldi in contanti"
L'ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domani se le cinque persone fermate ieri nell'ambito di un'inchiesta per sospetta corruzione rimarranno detenute o verranno rilasciate. Le autorità belghe ieri hanno arrestato cinque sospettati, tra cui la vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, greca. Nel domicilio della vicepresidente del Parlamento Ue sono stati trovati ieri "più sacchi" contenenti denaro in contanti, a quanto riferiscono diversi media francofoni, tra cui il quotidiano belga l'Echo e il settimanale francese Valeurs Actuelles. Kaili è quindi stata fermata nell'ambito dell'inchiesta per presunta corruzione in flagranza, cosa che spiega il motivo per cui non è scattata l'immunità parlamentare, che viene meno in questi casi.
Anche il compagno di Kaili, che ieri sera è stata espulsa dal Pasok, il suo partito, è stato fermato. Il presidente della delegazione dell'Spd al Parlamento Europeo, Jens Geier, ha chiesto che Kaili si dimetta immediatamente dalla carica di vicepresidente. "Naturalmente non può più rappresentare il Parlamento - ha detto Geier alla Dpa -, non può andare avanti così ancora un altro giorno".
Tra i fermati ieri anche l'ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) Antonio Panzeri e il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini.
La decisione se tramutare i fermi in arresti "deve essere presa entro 48 ore, ai termini di legge. Può dunque essere attesa di qui a domani", conferma un portavoce della Procura.