Il portavoce Kovacs: "Nessun gruppo di estrema sinistra deve considerarci come ring"
"Nessuna richiesta diretta del governo italiano (o di qualsiasi media) al governo ungherese renderà più facile la difesa del caso Salis perché il governo, come in ogni altra democrazia moderna, non ha controllo dei tribunali". E' l'avvertimento che arriva dal portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs in un tweet, parlando del caso di Ilaria Salis.
"Dobbiamo chiarire - afferma Kovacs - che nessuno, nessun gruppo dell'estrema sinistra, deve considerare l'Ungheria come un ring di sorta in cui venire a pianificare di aggredire qualcuno e picchiarlo a morte".
Tre giorni fa sulla vicenda dell'insegnante detenuta da oltre un anno in Ungheria con l'accusa di aver preso parte all'aggressione di alcuni neonazisti durante una manifestazione a Budapest, era intervenuto anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella che ha telefonato al padre di Ilaria Salis, Roberto. Il presidente della Repubblica ha espresso la sua vicinanza per la vicenda, sottolineando che comprendeva bene il suo stato d'animo. Mattarella, a quanto si apprende, ha assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano attraverso il governo italiano.