La docente italiana di 39 anni è detenuta da oltre un anno a Budapest
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha telefonato questa mattina a Roberto Salis, padre di Ilaria, la 39enne docente italiana detenuta da oltre un anno a Budapest. Il presidente della Repubblica ha espresso la sua vicinanza per la vicenda della figlia, sottolineando che comprendeva bene il suo stato d'animo. Mattarella, a quanto si apprende, ha assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano attraverso il governo italiano.
Salis, che aveva inviato una lettera al Colle, ha ringraziato molto per la telefonata e ha spiegato, che con la sua missiva, voleva segnalare la disparità di trattamento tra due cittadini italiani. Il capo dello Stato gli ha risposto che si tratta della differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema e che questa disparità colpisce la nostra pubblica opinione. Salis ha ringraziato ancora per l'interessamento e Mattarella gli ha detto che più avanti si potranno risentire.
"Sono rimasto molto contento, non mi aspettavo una risposta così celere". Così il padre Ilaria Salis a RaiNews24 commentando la telefonata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Noto con piacere che ci sono alcune parti delle istituzioni che su casi gravi come quello di Ilaria hanno, secondo me, il giusto senso di urgenza" sottolinea. "Del presidente della Repubblica mi ha colpito l'empatia - ha detto Roberto Salis -. In una situazione come quella che sta attraversando la mia famiglia, avere a che fare con un rappresentante delle istituzioni capace di essere empatico con i cittadini è molto importante. L'ho molto apprezzato".
"Credo che debba essere intrapresa un'azione da parte dell'esecutivo con un piglio diverso rispetto a quello che c'è stato finora" aggiunge Roberto Salis sulla possibilità che vengano concessi i domiciliari in Ungheria alla figlia. Potrebbe essere decisiva l'udienza del 24 maggio? "Abbiamo presentato l'istanza per il ricorso, magari potrebbe esserci qualche opportunità anche prima del 24 maggio", ha specificato Salis.
Dopo il ricorso presentato il 28 marzo, ha aggiunto Salis, "la decisione sui domiciliari passa ora al giudice di secondo grado che potrebbe anche rivedere le posizioni. Visto che la separazione dei poteri in Ungheria è una barzelletta, se il governo italiano lavorasse in modo adeguato è possibile pensare a un ripensamento da parte della magistratura ungherese".
E' stata una "telefonata molto cordiale", in cui il capo dello Stato "ha garantito la sua vicinanza alla famiglia e un impegno, anche personale, per cercare di risolvere la questione di Ilaria", spiega all'Adnkronos l'avvocato di Eugenio Losco, uno dei legali che assistono la 39enne. La telefonata di Mattarella fa seguito alla Pec che il padre di Ilaria Salis aveva fatto arrivare ieri al Quirinale, dopo che il tribunale di Budapest ha negato i domiciliari alla figlia.