L'Ucraina chiede le 'cluster bomb' agli Usa, in arrivo la risposta
L'Ucraina sta per ricevere bombe a grappolo dagli Stati Uniti in un nuovo pacchetto di armi da utilizzare nella guerra contro la Russia. Le news anticipate dai media Usa segnalano un salto di qualità nel sostegno di Washington a Kiev. Cosa sono le bombe a grappolo? E perché non vengono ammesse da oltre un centinaio di paesi?
Una 'cluster bomb', o bomba a grappolo, è un'arma che si frammenta in volo e rilascia una serie di cariche esplosive, in gergo definite 'bomblets', che si diffondono un'area ampia. Possono essere lanciate da jet o con l'artiglieria da terra. Le 'bomblets' sono concepite per esplodere al contatto con il suolo e sono in grado di uccidere e ferire gravemente le persone nel raggio della deflagrazione. Secondo i dati diffusi dalla Croce rossa internazionale, però, circa il 40% delle cariche non esplodono immediatamente. Le bomblets, quindi, rischiano di trasformarsi in mine: rimangono a terra e diventano una minaccia per i civili anche per molti anni.
Più di 120 paesi hanno firmato la convenzione che vieta la produzione, l'uso e il trasferimento di questo tipo di armi. Russia, Ucraina e Stati Uniti non hanno sottoscritto il trattato che risale al 2008. Kiev ritiene che le cluster bomb sarebbero utili nella controffensiva, perché consentirebbero di colpire trincee e posizioni fortificate della Russia, riducendo il gap relativo alla differenza di uomini schierati sul campo e di dotazioni d'artiglieria. Per mesi, gli Stati Uniti hanno respinto le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ora, negli ambienti del Pentagono, si ritiene che le armi in questioni sarebbero "utili, in particolare contro le posizioni fortificate dai russi".