Riunione straordinaria dei ministri degli Esteri: "Governo sia inclusivo e rappresentativo, con donne e minoranze"
"Negli ultimi 20 anni abbiamo negato con successo ai terroristi un rifugio sicuro in Afghanistan da cui istigare attacchi. Non permetteremo ad alcun terrorista di minacciarci. Restiamo impegnati nel combattere il terrorismo con determinazione, risolutezza e solidarietà". Lo hanno dichiarato i ministri degli Esteri della Nato sulla crisi in Afghanistan.
"Chiediamo a tutte le parti in Afghanistan di lavorare in buona fede per stabilire un governo inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione significativa di donne e minoranze", hanno dichiarato ancora i ministri, spiegando che "qualsiasi futuro governo afghano deve aderire agli obblighi internazionali dell'Afghanistan, salvaguardare i diritti umani di tutti gli afghani, in particolare di donne, bambini e minoranze, sostenere lo stato di diritto, consentire il libero accesso umanitario e garantire che l'Afghanistan non sia mai più rifugio sicuro per i terroristi".
"Insieme, rifletteremo pienamente sul nostro impegno in Afghanistan e trarremo le lezioni necessarie", si legge in un comunicato diffuso dopo la riunione straordinaria in videoconferenza. "Continueremo a promuovere l'Afghanistan prospero e stabile che il popolo merita - assicurano - e ad affrontare le questioni cruciali che affrontano l'Afghanistan e la regione nell'immediato futuro e oltre, anche attraverso i partner della regione e internazionali, come Ue e Onu".
Stoltenberg: "Talebani rispettino impegni presi con comunità internazionale"
"I Talebani a Kabul devono assolutamente mantenere gli impegni presi con la comunità internazionale, non dare rifugio all'Isis o ad al Qaeda, rispettare i diritti umani e garantire il libero passaggio delle persone", ha ribadito il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al termine della riunione. "Quello che sta accadendo in Afghanistan è una tragedia per il popolo afghano. La situazione resta difficile e imprevedibile". "La principale priorità della Nato al momento è far uscire le persone e continuare le nostre operazioni all'aeroporto di Kabul", ha aggiunto il segretario generale. Stoltenberg ha quindi ringraziato Stati Uniti, Turchia e Regno Unito per gli sforzi compiuti per garantire la sicurezza dello scalo. "La principale sfida che affrontiamo comunque è assicurare che le persone possano raggiungere ed entrare nell'aeroporto di Kabul. Ci aspettiamo che i Talebani garantiscano un corridoio sicuro per i cittadini stranieri e afghani che cercano di lasciare il Paese". "Nord America e Europa - ha detto ancora Stoltemberg - devono continuare a stare uniti nella Nato. La situazione in corso in Afghanistan non cambia questo. Con lo spostamento globale dei poteri, le azioni aggressive della Russia e l'ascesa della Cina è ancora più importante mantenere un legame transatlantico forte".
Di Maio alla Nato: "Coordinare azione e riflettere su responsabilità"
La Nato in Afghanistan deve agire su diversi livelli. Lo chiede il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel suo intervento alla riunione straordinaria dell'Alleanza. "Innanzitutto, dobbiamo garantire una narrazione pubblica coerente e un'azione ben coordinata. Hai già annunciato, Jens (Stoltenberg), l'avvio di una profonda riflessione interna, basata sul riconoscimento obiettivo delle nostre responsabilità in relazione a ciò che è andato storto, ma anche sulla consapevolezza di non essere stati in Afghanistan invano", afferma Di Maio.
Secondo il ministro, "dobbiamo essere chiari sul fatto che abbiamo combattuto a lungo per ampliare la gamma di libertà e diritti fondamentali di tutti gli afghani e che la maggior parte di loro ne ha beneficiato, giorno dopo giorno, per quasi 20 anni". "Dobbiamo fare del nostro meglio affinché i diritti fondamentali, in particolare delle donne, delle ragazze e delle minoranze, per i quali ci siamo battuti, non vengano annullati". Lo ribadisce il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel suo intervento alla riunione della Nato, sottolineando che "lo dobbiamo ai tanti che hanno sacrificato le loro vite e al nostro significativo investimento collettivo sul futuro di questo Paese: non voltiamo le spalle all'Afghanistan".
"Chi detiene adesso il comando in Afghanistan - ha ammonito il ministro, a quanto si apprende - deve capire che lo terremo d'occhio e lo considereremo responsabile, utilizzando tutta la nostra leva economica, compresi i finanziamenti. Stiamo seguendo da vicino le discussioni sul futuro governo e il nostro impegno sarà subordinato a ciò che fanno i talebani, non a ciò che dicono". "Dobbiamo lavorare insieme affinché l'Afghanistan non diventi ancora una volta un terreno fertile per il terrorismo, minaccia per la sicurezza della comunità internazionale. A questo proposito, non possiamo evitare di lavorare con tutte le parti, comprese i principali soggetti interessati e attori regionali, come Pakistan, Russia e Cina, che condividono con noi la stessa preoccupazione. Il rischio degli ultimi sviluppi in Afghanistan è quello di espandere le attività terroristiche in altre aree, dall'Iraq al Sahel, quindi dobbiamo mantenere alta l'attenzione"ha affermato il ministro degli Esteri.