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Accordo su Frontex

Cuore dell'intesa Ue è un aumento degli effettivi in forza all'agenzia: 10mila entro 2027

(Fotogramma)
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01 aprile 2019 | 16.36
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Accordo sul potenziamento di Frontex, l'agenzia Ue che si occupa della gestione delle frontiere. Gli ambasciatori degli Stati membri dell'Ue hanno confermato, per conto del Consiglio, l'accordo informale raggiunto tra i rappresentanti del Parlamento Europeo e del Consiglio Ue stesso sul regolamento sulla Guardia costiera e di frontiera europea. Le nuove regole ora dovranno essere adottate formalmente dal Parlamento Europeo e dal Consiglio.

Il cuore dell'accordo è un aumento degli effettivi in forza all'agenzia, conseguenza dell'ampliamento del mandato, per sostenere l'attività degli Stati membri nella protezione delle frontiere, sui rimpatri e sulla cooperazione con i Paesi terzi: l'organico dovrebbe salire fino a 10mila unità entro il 2027, cifra che include però sia i membri di Frontex, sia il personale distaccato dagli Stati membri a lungo o breve termine, oltre ad una riserva di reazione rapida.

Il dispiegamento delle nuove forze di Frontex avverrà dal primo gennaio 2021; entro il 31 dicembre 2023 la Commissione presenterà al Consiglio e al Parlamento Europeo una revisione del numero complessivo e della composizione dell'organico. La Commissione presenterà proposte entro marzo 2024 per emendare il numero, la composizione e i contributi degli Stati membri all'organico.

La "responsabilità primaria" della gestione delle frontiere spetta agli Stati membri: Frontex e il suo staff forniranno assistenza tecnica e operativa a condizione che lo Stato membro sia d'accordo; il personale dispiegato da Frontex in uno Stato membro potrà espletare funzioni di controllo delle frontiere e riguardanti i rimpatri, tutte cose soggette all'autorizzazione dello Stato membro in questione, includendo l'uso delle armi e della forza.

Le regole permetteranno inoltre a Frontex di fornire supporto tecnico e operativo agli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio. L'agenzia fornirà sostegno, a richiesta dello Stato membro oppure di propria iniziativa, ma sempre in accordo con lo Stato in questione. Il sostegno riguarderà tutti gli aspetti delle operazioni di rimpatrio.

L'Agenzia potrà anche stringere accordi con Paesi extra Ue, possibilità che è ora limitata agli Stati che confinano con l'Ue, cosa che consentirebbe il dispiegamento di squadre di guardie di frontiera di Frontex e per le operazioni nei territori di Paesi terzi. L'Agenzia potrà anche dispiegare ufficiali di collegamento, dando la priorità ai Paesi di origine e di transito dei migranti.

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