Roma, 20 ottobre 2023. «22.000 firme per dire no all’ideologia gender e alle istanze Lgbtqia+ all’interno della sanità pubblica. Oggi abbiamo consegnato nelle mani del Prof. Rocco Bellantone, Commissario Straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, la nostra petizione che in poche settimane ha raccolto l’adesione di migliaia di italiani preoccupati e il nostro prossimo passo sarà chiamare in causa direttamente il Ministro della Salute Orazio Schillaci, competente in materia. A settembre, infatti, l’Osservatorio Nazionale di medicina di genere, organo dell’ISS, ha emanato delle linee-guida Lgbtqia+, che promuovono e sostengono l’ideologia gender: addirittura raccomandando ai medici di invitare i minori con dubbi sulla loro identità a rivolgersi alle “associazioni Lgbt+ del territorio” cioè a organizzazioni radicali e politiche che non vedono l'ora di fare di bambini e ragazzi nuovi tesserati e attivisti pro utero in affitto, matrimoni gay e fluidità sessuale! Il rischio è di instradare i minori in un percorso di transizione che può causare gravi danni fisici e psicologici, con effetti irreversibili sulla loro vita. Il documento è frutto dell’ex presidente Brusaferro, per il quale è però direttamente competente il Ministero della Salute, come indicato da Bellantone nell’incontro odierno. La nostra richiesta è stata e sarà quindi semplice ma di fondamentale importanza: ritirare immediatamente la Guida così come l’ideologia gender da ogni ambito della sanità italiana». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.
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