La nuova legge che regola la separazione e il divorzio entra in vigore dal 28 febbraio. A destare perplessità, nei tempi di attuazione dei provvedimenti previsti, è la carenza di organico che ruota intorno al processo di famiglia.
Roma, 27 febbraio 2023. Entrano in vigore dal 28 febbraio le nuove norme che regolano la separazione e il divorzio con la Legge Cartabia, che subisce un’anticipazione rispetto alla data annunciata di fine giugno. Diverse le novità che caratterizzano la riforma. Prima di tutto è previsto il principio della maggior concentrazione e durata del giudizio, dall’inizio si dichiarano tutte le questioni di fatto e di diritto, si indicano testimoni e gli altri mezzi di prova di cui si dispone, si deposita la situazione reddituale e gli estratti conto corrente integrali dei coniugi. I tempi si stringono in modo significativo: la legge prevede che entro 3 giorni dal deposito del ricorso venga fissata l’udienza, che non sarà oltre 90 giorni, con uno scambio di memorie fra una parte e l’altra. In tal modo si disporrà di quanto occorre al momento dell’udienza presidenziale. Il giudice, inoltre, potrà prendere provvedimenti relativi ai minori, qualora valuti che ci siano situazioni di pericolo, anche inaudita altera parte ed entro i successivi 15 giorni sarà poi disposta l’udienza per ratificare o modificare i provvedimenti resi.
Altro aspetto significativo della Legge Cartabia è la possibilità di richiedere insieme separazione e divorzio, con un’ulteriore concentrazione di tempi rispetto ai 2-3 anni che occorrono attualmente per giungere ad una pronuncia di divorzio, in caso di giudiziale. Non vi saranno più due fasi, presidenziale e istruttoria. L'udienza del giudice dovrà tenersi entro 90 giorni e i figli minori saranno sempre ascoltati. Lo status di divorziato, che con la riforma potrà essere ottenuto in tempi molto più rapidi, incide in diverse questioni, come la possibilità di risposarsi con rito civile e l’uscita del coniuge dallo status di erede legittimario.
Nonostante i provvedimenti possano risultare particolarmente favorevoli, ci sono diversi dubbi da parte del mondo giudiziario intorno alla Legge Cartabia. “Lascia perplessa la fattibilità reale dei tempi indicati dalla legge - evidenzia Mariarosaria Della Corte, avvocato matrimonialista e Presidente Nazionale di OPS, Osservatorio per la famiglia, le politiche sociali e la sicurezza - Area Famiglia -. Tre giorni per fissare l’udienza sono davvero pochi, se si considerano le attuali risorse in termini di organico nei tribunali italiani. Attualmente mancano almeno 2500-3000 magistrati ed è una carenza che sussiste da almeno 20 anni. Manca la preparazione più approfondita dei servizi sociali, la formazione e la specializzazione necessaria degli operatori che ruotano intorno al processo di famiglia. Io mi chiedo come faranno i magistrati da domani, all’entrata in vigore di questa riforma, ad attuare queste norme con tempi così stringenti e con questa concentrazione di udienze. A mio avviso la Legge Cartabia, che è un’ottima legge, rischia di restare per certi aspetti solo sulla carta, proprio per queste criticità. Lo Stato vuole fare le riforme a costo zero, senza investire in personale specializzato. Abbiamo avuto già due esperienze di ottime leggi con applicazioni fallimentari: il c.d. Codice Rosso, la legge a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti, e la ratifica nel 2013 della Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne”.
La Legge Cartabia prevede, inoltre, importanti provvedimenti a tutela dei figli. In particolare viene potenziata la figura del curatore speciale del minore, che diventa in questo modo l’avvocato del minore qualora i genitori siano in forte contrasto tra di loro sulla custodia o in conflitto di interessi. A nominare questa figura è il magistrato d’ufficio o su richiesta dello stesso minore che abbia superato i 14 anni di età. “Si tratta di una figura nuova che necessita della giusta formazione e per cui sono stati istituiti appositi albi - sottolinea l’avv. Della Corte - Non v’è dubbio che nel diritto di famiglia, se pensiamo al benessere psicofisico e all’equilibrio dei minori, certamente la concentrazione e la riduzione dei tempi costituiscono uno strumento valido anzi indispensabile per evitare che situazioni di pregiudizio o di trauma possano diventare irreversibili”.
Una novità significativa introdotta dalla Legge Cartabia è il deposito di un piano genitoriale, ossia una tabella che racchiude gli impegni quotidiani del minore durante la settimana, come scuola, sport, tempo libero. “Ha l’obiettivo di far comprendere al giudice quale sia la sua vita - spiega l’avvocato Della Corte - e costruire al meglio i tempi di permanenza con il padre e la madre. Qualora accada che i genitori vìolino questo piano oppure ostacolino le corrette modalità di affidamento dei figli, il giudice potrà emettere provvedimenti sanzionatori, come ammonimenti, sanzioni pecuniarie, somme a titolo risarcimento di danno. Viene anche potenziata la mediazione familiare, con un ruolo più ampio dato agli avvocati e al personale specializzato, quali consulenti, servizi sociali oppure all’operatore di prossimità, per raggiungere un accordo cucito su misura per quella famiglia. Infine l’istituzione del Tribunale della famiglia entro il 2024 e la graduale eliminazione del Tribunale per i minorenni, di cui si parla decisamente da anni”.
L’avvocato Mariarosaria Della Corte si occupa di diritto civile e di famiglia, nonché di tutela della persona e dei minori, con particolare riferimento ai giudizi di separazione - consensuale e giudiziale - e divorzio. È Presidente Nazionale OPS - Osservatorio Sulla Famiglia, le politiche Sociali e la Sicurezza - Area famiglia. Il suo studio legale ha sede a Roma ed opera anche nelle città di Milano, Verona, Salerno e Caltanissetta.
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