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Peste suina, Scordamaglia: "Grande apprensione, subito interventi"

L'amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, intervistato dall'Adnkronos, chiede di "azzerare la popolazione dei cinghiali nelle zone colpite e di indennizzare gli allevatori. "Misure commissario inevitabili ma dolorose, servono sostegni".

Peste suina, Scordamaglia:
02 settembre 2024 | 20.14
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"L’apprensione è ovviamente grande lungo tutta la filiera, in quanto se non si realizzeranno subito gli interventi indispensabili a contenere la diffusione del virus è l’intera filiera nazionale ad essere a rischio. Oggi le priorità sono: contenere le zone con circolazione virale utilizzando sia barriere naturali (come i tracciati autostradali) che recinzioni da realizzare senza alcun ulteriore ritardo; ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali che, come dicevamo sin dall’inizio, è quella che ha consentito l’alta circolazione del virus a cui ha fatto seguito l’ingresso negli allevamenti domestici". Ad affermarlo è l'amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia intervistato dall'Adnkronos sull'emergenza peste suina in alcuni allevamenti di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

"Tale popolazione va assolutamente azzerata nelle zone colpite e ridotta drasticamente al di fuori delle stesse, - spiega Scordamaglia - facendo nel resto del Paese quello che altri Paesi come la Germania hanno fatto e noi no; indennizzare immediatamente gli allevamenti interessati, non solo quelli colpiti dal virus ma quelli che si trovano in zona 1, 2 e 3, che pur non colpiti direttamente sono paralizzati nella loro attività dalle mancate movimentazioni, dai fermi biologici e dalla totale svalorizzazione del valore riconosciuto a tali animali. In caso contrario avremo magari sconfitto il virus, ma non avremo più allevatori, soprattutto giovani, messi in condizione di continuare la propria attività".

"Le misure adottate nella recente ordinanza del commissario straordinario Giovanni Filippini sono inevitabili per il contenimento della diffusione virale, ma dolorose, per cui se non accompagnate da forme di sostegno immediate e certe per tutti gli allevamenti, a qualsiasi titolo interessati direttamente ed indirettamente da queste misure restrittive, oltre al virus scompariranno definitivamente anche gli allevamenti e con essi tutta la salumeria italiana".

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