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Pensioni 2024, medici contro Manovra: "Tagli per 50mila lavoratori"

I sindacati: "La riduzione può arrivare fino a 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita"

Un medico in corsia
Un medico in corsia
31 ottobre 2023 | 15.59
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I medici contro i tagli alle pensioni prospettati dalla Manovra 2024. I camici bianci preannunciano proteste per "un taglio all'assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita". Questo l'impatto stimato che avrebbe la misura prevista nella Manovra, secondo quanto paventato dai sindacati dei medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed e Cimo-Fesmed.

Le due sigle hanno annunciato di aver proclamato lo stato di agitazione e spiegano che il prossimo passo sarà organizzare assemblee sindacali in tutte le aziende sanitarie. "I sindacati - si legge in una nota - inviteranno gli iscritti che hanno maturato i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore della pensione, a presentare immediatamente la domanda di quiescenza, e usufruire in questi ultimi giorni di lavoro di tutti i giorni di ferie accumulati nel corso degli anni di servizio".

"Gli articoli della Manovra presentata alle Camere, relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità, sono immutati rispetto alle bozze circolate sulla stampa negli ultimi giorni". Per questo motivo, dunque, Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno "proclamato formalmente lo stato di agitazione e, dopo aver condiviso con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire, indiranno una giornata di sciopero nella prima data utile".

"Se con questa Manovra il Governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, daremo con piacere loro una mano - commentano Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed - E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile. Ma noi, dinanzi a questo ennesimo voltafaccia, non intendiamo restare in silenzio, e siamo costretti a iniziare un nuovo percorso sindacale meno disponibile a collaborare con le istituzioni".

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