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Monito del Nobel Parisi: "L'aumento del Pil é in contrasto con il clima"

Il fisico alla PreCop26: "Non è una buona misura dell'economia, cattura la quantità ma non la qualità della crescita. Se la temperatura sale più di 2° entriamo in una terra incognita"

Il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi alla PreCop26 (Foto Adnkronos)
Il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi alla PreCop26 (Foto Adnkronos)
08 ottobre 2021 | 17.40
LETTURA: 4 minuti

Un monito ed un manifesto politico-economico guardato con gli occhi della scienza e di chi la "comprensione dei sistemi complessi" la conosce tanto da vincere il Nobel. E' questo quello che il fisico italiano Giorgio Parisi ha di fatto consegnato alla riunione PreCop26 dei parlamentari. Parlando nell'Aula di Montecitorio, il Premio Nobel per la Fisica 2021 ha infatti scandito: "Permettetemi di aggiungere una considerazione di natura economica. Il prodotto interno lordo dei singoli paesi sta alla base delle decisioni politiche, e la missione dei governi sembra essere di aumentare il Pil il più possibile, obbiettivo che è in profondo contrasto con l’arresto del cambiamento climatico". Nel suo intervento - alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e anche la Speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi - Parisi ha detto di volere fare proprie "alcune delle parole che Robert Kennedy pronunciò il 18 marzo del 1968 all’università del Kansas: 'Il prodotto nazionale lordo comprende l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per ripulire le nostre autostrade dalla carneficina. Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per le persone che le rompono. Comprende la distruzione delle sequoie e la perdita della nostra meraviglia naturale come effetto di un caotico sviluppo… Insomma misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta. E può dirci tutto sull'America, tranne perché siamo orgogliosi di essere americani, ed è così in tutto il mondo'".

Dunque, in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici programmata a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi, il nuovo Nobel per la Fisica italiano ha lanciato un'indicazione molto forte per l'economia globale: "Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell'economia. Cattura la quantità ma non la qualità della crescita". "Sono stati proposti - ha ricordato Parisi - molti indici diversi, tra cui l'indice di sviluppo umano e l'indice di benessere economico sostenibile". Ma, ha osservato, "se il prodotto nazionale lordo rimarrà al centro dell'attenzione, il nostro futuro sarà triste. I politici, i giornalisti, gli economisti che pianificano il nostro futuro e monitorano i progressi che sono stati fatti, devono usare un indice che consideri altri aspetti oltre al prodotto nazionale lordo".

Nel suo intenso discorso, Giorgio Parisi ha "sfiorato tantissimi temi: energia, ricerca scientifica, giustizia sociale, economia ed educazione dei giovani". " Affrontare queste problematiche e risolverle è il vostro compito con il contributo di tutti, specialmente i ragazzi" ha detto rivolgendosi alla platea di Montecitorio. Presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell'Accademia Nazionale dei Lincei e professore ordinario di Fisica Teorica alla Sapienza di Roma, Parisi é stato insignito con il Nobel "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". Ed é proprio per evitare tutto il 'disordine' che porteranno sulla Terra i cambiamenti climatici che lo scienziato ha esordito affermando: "L'umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico". "Sappiamo tutti che il medico pietoso fece la piaga purulenta" ha osservato ancora avvertendo che "se la temperatura" del nostro pianeta aumenta più di 2° entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto che possono peggiorare enormemente le situazione. Per esempio incendi di foreste colossali come l’Amazzonia che immetterebbero in maniera catastrofica quantità enormi di gas serra, ma quando accadrebbero? Gli oceani che al momento attuale stanno assorbendo molti dei gas serra che emettiamo, ma questo fenomeno continuerà in una terra due gradi più calda? L’aumento della temperatura non è controllato solo delle emissioni dirette ma è mitigato da tantissimi meccanismi di regolazione che potrebbero cessare di funzionare con l’aumento della temperatura" ha avvertito ancora Giorgio Parisi. "Mentre il limite inferiore dei 2° è qualcosa sul quale possiamo essere abbastanza sicuri, è molto più difficile capire quale sia lo scenario più pessimistico: potrebbe essere molto ma molto peggiore di quello che noi immaginiamo" é lo scenario messo sul tavolo della PreCop26 dal Nobel italiano per la Fisica. (di Andrena d'Aquino)

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