Nessuna chance per il ripristino di opzione donna, ape sociale e revisione quota 103
E' stato il primo vero confronto tra governo e sindacati quello convocato ieri a Palazzo Chigi sugli emendamenti alla manovra; archiviati gli incontri plenari allargati alle associazioni datoriali che prevedevano una disponibilità di appena 5 minuti per ciascuna sigla, il tavolo presieduto dalla premier Giorgia Meloni con il governo schierato quasi al completo, è andato invece avanti per circa 4 ore. Un risultato apprezzato da tutti, dalle stesse Cgil e Uil che avevano sempre lamentato il poco spazio a disposizione, ma che non ha cambiato il risultato finale: la manovra per Landini e Bombardieri infatti resta un "provvedimento sbagliato" che sulle pensioni non ha accolto la richiesta di ritirare quanto previsto dall'art.33 che taglia le aliquote di rendimento delle pensioni di diverse categorie di dipendenti pubblici.
Il governo infatti ha messo sul tavolo piuttosto una 'correzione' della norma che avrebbe impattato, nella sua versione originale, su quei medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri d'asilo e ufficiali giudiziari con meno di 15 anni di contribuzione prima del 1 gennaio 1996 che si sarebbero trovati alle prese con nuovi coefficienti di calcolo e un taglio sostanzioso dell'assegno: la riscrittura che è stata al momento solo abbozzata prevederebbe invece, oltre al riconoscimento dei diritti acquisiti per chi matura la pensione entro il 31 dicembre prossimo, la salvaguardia dell’assegno per chi andrà in pensione di vecchiaia e un "taglio graduale" delle aliquote di trasformazione per chi volesse accedere alla pensione di anzianità.
Un 'ammorbidimento' del taglio, dunque, se non altro della sua tempistica, ma ancora tutto da dettagliare anche se per il comparto sanità, come avrebbe spiegato la stessa Meloni al tavolo, il governo starebbe valutando "un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all'età della pensione di vecchiaia". Il governo comunque, ha rivendicato ancora la premier, "sta lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi". D'altra parte il punto cruciale per l'esecutivo è quello di allargare la base contributiva senza la quale si può fare poco. In una parola, infatti, il rischio di assicurare condizioni di vantaggio nelle pensioni di alcune categorie di lavoratori è quello, tutto da evitare, di 'scaricare i costi sulle future generazioni'. E in questo senso andrebbe anche il "massimo sforzo possibile" compiuto sia per finanziare i contratti del pubblico impiego, quello per confermare nel 2024 il taglio del cuneo contributivo e le misure a sostegno della famiglia. Ma per Cgil e Uil il quadro non cambia.
"Sono confermate le ragioni degli scioperi proclamati che si concluderanno il 1 dicembre con le Regioni del Sud. E questo perché al di là dell'ascolto e del confronto il governo ad ora non ha cambiato nulla della manovra di bilancio", denuncia al termine il leader Cgil Maurizio Landini che ha annunciato una nuova stagione di mobilitazione del sindacato. "La mobilitazione non finirà con la legge di bilancio perchè siamo di fronte alla necessità di una riforma strutturale sul fisco e sulle pensioni ma anche di un rinnovo dei contratti e dell'emergenza di un precariato assurdo che porta tanti giovani fuori dall'Italia. Resta infatti una manovra sbagliata che fa cassa sul lavoro dipendente e pensionati", ha spiegato bocciando la modifica offerta dal governo sul taglio delle pensioni dei medici. E un no secco è arrivato anche dalla Uil. "Il governo conferma la sua insensibilità alla richiesta delle piazze di queste settimane", ha spiegato il leader Pierpaolo Bombardieri pur riconoscendo che si sia trattato di un "lungo e cordiale incontro" in cui il governo si è confrontato sui salari, sul recupero del potere d’acquisto e sugli extraprofitti.
"Ma le decisioni illustrate alla fine riconfermano l’impostazione della manovra, anche sull’articolo 33, su cui si valuta un’eventuale modifica", prosegue Bombardieri. Non proprio una delusione ma una conferma sì: "era quello che ci aspettavamo, il governo ha chiarito che non ci sarebbero state modifiche. Eravamo preparati ma è strano che si riconfermi l'insensibilità alle richieste delle piazze", ribadisce.
Sulla sponda opposta la Cisl che riconferma così la sua distanza dai cugini del sindacato che invece scommette sulle modifiche annunciate dal governo sull'articolo 33. "Il governo ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti della norma: in particolare sulle aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici , infermieri, personale degli enti locali, e maestre d'asilo che dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia mentre starebbe ragionando in queste ore per introdurre cambiamenti e miglioramenti per la pensione anticipata ", commenta il leader Luigi Sbarra giudicando positivamente l'incontro. "E' stata una riunione molto importante sia sul merito che sul metodo. Un incontro lungo, articolato e complesso alla presenza di tutto il governo, importante anche come segno di rispetto dopo le mobilitazioni e le manifestazioni", conclude.
Ad apprezzare l'incontro anche l'Ugl. "Apprezziamo il confronto", spiega il leader Paolo Capone che però invita il governo a riflettere anche su Opzione donna, ape sociale e quota 103 per i quali non ci sarebbe spazio alcuno di reinserimento o modifica da parte del governo. All'incontro erano presenti inoltre la Cida,la Cisal , Confintesa , Confsal e Usb.
Non solo manovra però tra i temi al centro del tavolo governo e sindacati: la prima parte del riunione infatti è servita a fare il punto sul Pnrr e in particolare sulla revisione del Piano approvata dalla Commissione europea. A giorni dovrebbe arrivare l'ultima rata, ha confermato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Anche il Sud è stato tra i temi trattati: Meloni infatti avrebbe parlato della possibilità che l'intero Mezzogiorno venga dichiarato 'Zona economica speciale'.Dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, è invece arrivata un aggiornamento in tema di sicurezza sul lavoro: il dicastero infatti avrebbe dato indicazioni all'Inail nella predisposizione del bilancio preventivo di utilizzare 1,6 mld di euro di avanzo per rafforzare la formazione, il bando sui progetti di sicurezza e la riduzione dei premi assicurativi. Un modo per mettere a disposizione il 'tesoretto'Inail per contrastare le morti sul lavoro.
L'incontro si è poi concluso nel segno dell'ironia davanti al 'regalo' che il leader Uil, Bombardieri, avrebbe dovuto consegnare sia al vicepremier Matteo Salvini che al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, se non avessero lasciato prima l'incontro per altri impegni in quanto atteso ospite alla stampa estera: un modellino di un treno Frecciarossa a batterie. In loro assenza il regalo è stato consegnato alla premier che come racconta Bombardieri, "e' stata al gioco, ha sorriso e ha detto: 'vedremo se lo darò a loro oppure lo darò a mia figlia'.