Nuclei spesso con madri sole e a maggior rischio povertà, anche alimentare
Sono più di un milione le famiglie monogenitoriali con figli minori in Italia, +9,9% rispetto al 2012, quando erano 966mila. Negli anni ‘90, invece, erano poco meno di 500mila. In oltre l’80% dei casi il genitore di riferimento è la donna.
Negli ultimi 20 anni le madri sole sono molto cambiate: rispetto al 1995-1996 sono più grandi di età, più istruite e più frequentemente nubili. Tra il 1995-1996 e il 2016 diminuiscono le madri con meno di 35 anni (dal 31,5% al 20,3%), anche per la progressiva crescita dell’età al parto e aumentano quelle di 45-54 anni (dal 20,9% al 31,8%). Il peso maggiore continuano ad averlo le madri di 35-44 anni (45,3%). Il 57,6% delle madri sole è separata o divorziata, il 34,6% è nubile, minoritaria la quota di vedove (7,9%). Dal 1995-1996 sono molto aumentate le madri nubili e parallelamente sono diminuite molto le madri vedove. I padri soli sono in media più grandi di età: il 44,9% ha 45-54 anni, rispetto al 31,8% delle madri sole. Il 53,4% dei padri soli è separato o divorziato, il 29,3% è celibe. La quota di vedovi si attesta al 17,3% (più del doppio rispetto alle madri sole).
Da una stima di Istat, effettuata nel 2018 sul biennio 2015-16, emerge che ha un lavoro il 63,8% delle madri sole, contro il 24,4% inattiva e quasi il 12% disoccupata. Tale dinamica pone le famiglie monogenitoriali con figli a carico in una situazione spesso precaria dal punto di vista economico, come i dati più recenti sulla povertà sembrano confermare. Più della metà delle madri sole non può sostenere una spesa imprevista di 800 euro e neanche una settimana di vacanza. Quasi una su 5 è in ritardo nel pagamento delle bollette, affitto e mutuo. E altrettante non possono riscaldare adeguatamente l’abitazione. Le famiglie monogenitoriali si trovano più spesso della media a rischio indigenza, anche alimentare. Nel 2021 l’11,5% dei nuclei monogenitoriali con minori a carico si è trovato in povertà assoluta ed il 9,2% dichiara di non potersi permettere un pasto proteico ogni 2 giorni.