A rilevarlo è uno studio di ImpresaLavoro su dati Eurostat e Intrum Justitia. "Il governo ha comunicato di aver erogato ai creditori, al 30 gennaio 2015, 36,5 miliardi, con un incremento di 4 mld rispetto all’ultimo monitoraggio di fine ottobre" eppure "va ricordato che tali pagamenti si riferiscono ai debiti maturati fino al 31 dicembre 2013 e non ai ritardi che la Pa ha accumulato in tutto il 2014", avverte il centro studi economici nella sua analisi
Il governo ha annunciato un ulteriore passo avanti nello smaltimento dei debiti scaduti delle Pubbliche Amministrazioni, ma al momento "è stato pagato meno della metà di quanto dovuto e lo stock si sta riformando". A rilevarlo è uno studio di ImpresaLavoro su dati Eurostat e Intrum Justitia. "Il governo ha comunicato di aver erogato ai creditori, al 30 gennaio 2015, 36,5 miliardi, con un incremento di 4 miliardi rispetto all’ultimo monitoraggio effettuato a fine ottobre" eppure "va ricordato che tali pagamenti si riferiscono ai debiti maturati fino al 31 dicembre 2013 e non ai ritardi che la Pubblica Amministrazione ha accumulato in tutto il 2014" avverte il centro studi economici nella sua analisi.
"Anche fermandoci solo a questi "non si può fare a meno di rilevare che meno della metà di quanto dovuto è stato pagato. Questo perché di debiti commerciali maturati dalla Pubblica Amministrazione nel 2013 ammontano a 74,2 miliardi di euro, quindi rimangono fuori dall’intervento del governo altri 37,7 miliardi per i soli debiti già esistenti alla fine del 2013" continua il report.
"La nostra stima, come del resto quelle di altre indagini, va considerata come prudenziale, poiché non tiene conto di altri debiti commerciali, tra cui quelli delle imprese partecipate dallo stato e dagli enti locali" osserva Impresalavoro. "L'universo di società che vedono nel proprio capitale sociale la partecipazione di amministrazioni pubbliche locali e centrali, contribuiscono infatti ad aumentare in misura rilevante lo stock dei debiti commerciali della nostra Pa, per una quota comunque difficilmente stimabile" avverte.
Secondo uno studio condotto da Cerved nel 2013, "le imprese partecipate da Regioni e Autonomie locali -riferisce ImpresaLavoro- registrano delle pessime performance in termini di fatture non pagate sullo scaduto. Si stima che a giugno 2013 le partecipate regionali non abbiano pagato addirittura l’82,2% delle fatture scadute, registrando un forte peggioramento rispetto agli anni precedenti". "Ad aggravare il quadro si aggiungerebbe il fatto che queste società registrano delle performance reddituali negative" evidenzia ancora il centro studi.
"Sbaglia, in ogni caso, chi pensa che questi interventi contribuiscano a ridurre sensibilmente lo stock di debito complessivo che la PA ha nei confronti delle imprese private. I debiti commerciali si rigenerano con frequenza"e, evidenzia l'analisi, "liquidare i debiti pregressi di per sé non riduce pertanto lo stock complessivo dei debiti commerciali".
"Nel caso concreto, stimiamo che nel 2014 siano già stati consegnati alla Pubblica amministrazione italiana beni e servizi per un valore di circa 158 miliardi di euro e che, in forza dei tempi medi di pagamento della nostra Pa, lo stock complessivo del debito della Pa rimane fermo a circa 75 miliardi" rileva ancora Impresalavoro. Secondo il presidente del Centro Studi ImpresaLavoro, Massimo Blasoni, "la Pubblica Amministrazione onora i propri impegni in tempi lunghissimi, 170 giorni: il governo, per non essere da meno, sembra adeguarsi a questi tempi nel mantenere le sue promesse. Le imprese, però, non possono più permettersi di aspettare".