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Gas, a ottobre consumi giù in Italia

-23,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno

Gas, a ottobre consumi giù in Italia
02 novembre 2022 | 16.06
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Dopo la decisa frenata di settembre, si accentua il calo dei consumi di gas in ottobre in Italia, con effetti pronunciati del meteo mite - oltre 3 gradi in più le temperature medie - che si sommano al rallentamento della domanda delle imprese ed termoelettrica.

Secondo le elaborazioni di Staffetta Quotidiana e Rie sui dati di Snam, nel mese la domanda è stata di 4.339,5 milioni di mc di gas, oltre 1.300 mln mc o il 23,3% in meno di ottobre 2021 e il 15,1% in meno della media del decennio 2012-21.

Analizzando la domanda per settore di consumo, il calo più vistoso è quello del comparto civile, -43,5% o circa 860 mln mc in meno del 2022 a 1.117,5 mln mc (-35,9% sul decennio), in un contesto di temperature medie più elevate di oltre 3 gradi rispetto a ottobre 2021 a livello nazionale.

Seguono l'industria con il 23,6% o 280 mln mc in meno a 907,9 mln mc, calo in linea con quello di settembre (-23,1% sulla media decennale), e il termoelettrico, in flessione di 220 mln mc o del 10,3% a 1.939,9 mln mc (-2,6% sul decennio), in un contesto di più decisa flessione della domanda elettrica (-6,5% secondo i dati preliminari di Terna).

Se si ripercorre la serie storica, in un confronto tra i mesi di ottobre degli ultimi vent'anni anni attraverso i numeri indice (ottobre 2003=100), i consumi del mese appena concluso (69,7) sono di gran lunga i più bassi del periodo, davanti a 2014 (73,2), 2013-2015 (entrambi 77,1), 2012 (79), 2018 (79,9), 2019 (83,2) e 2020 (86,8).

A livello cumulato i prelievi dei primi dieci mesi del 2022 sono in calo del 5,3% o di oltre 3,1 mld mc sull'analogo periodo del 2021 totalizzando 55.707,9 mln mc (+0,7% sulla media del 2012-21). Il comparto civile cala di un 9,1% a 22.083,1 mln mc (-5,5% sul decennio), il termoelettrico è ancora in positivo di un +2,3% a 21.173,2 mln mc (+11,3% sulla media 2012-21) mentre l'industria cede di un -13,7% o di 1,6 mld mc (oltre due volte i consumi annuali dell'Ilva) a 10.094 mln mc (-10,2% sulla media decennale).

Passando all'offerta, ai minori consumi si è accompagnata una relativamente minore contrazione dell'import (-14,1% o 800 mln mc in meno a 4.960,4 mln mc, -2,5% sul decennio), sostenendo un ultimo rush nel riempimento degli stoccaggi (+131,5% a 893,2 mln mc iniettati netti, +94,6% anche sulla media decennale) stavolta con un piccolo contributo anche dalla produzione nazionale (+3,2% a 272 mln mc, -43,4% sulla media decennale). Al 31 ottobre, conclusione convenzionale della stagione delle iniezioni le scorte italiane erano piene al 95,5%, meno del 98,9% di fine ottobre 2019 ma ben più del magro 87,6% del 2021, al termine di una stagione record di iniezioni (complessivamente 11,9 mld mc iniettati, +23% sulla campagna 2021 e +15,6% sulla media decennale).

Guardando alle fonti di approvvigionamento, spicca il quasi azzeramento in ottobre dei flussi netti a Tarvisio (-98,6% a soli 29,1 mln mc) dove entra gran parte del gas russo, a fronte di volumi sostenuti dall'Algeria, prima fonte con 2 mld mc (-0,3%, +61,3% sulla media decennale).Terza fonte il Gnl con 1,28 mld mc complessivi dai diversi terminali (+130%), quarta l'Azerbaigian con 0,92 mld mc circa (+21,4%) e quinta il Nord Europa (+318,6% a 447,7 mln mc). Anche la Libia questo mese dà un piccolo apporto a compensare i minori volumi russi con un +0,8% sul 2021 a 284 mln mc (ma sempre -40,1% sulla media decennale).

A livello cumulato, nei primi dieci mesi 2022 le importazioni diminuiscono dell'1% a 58.280 mln mc (+7,4% sulla media 2012-2021), con un calo complessivo della Russia di -55,5% a 10,35 mld mc, un ulteriore incremento dell'Algeria (+11,7%) a 19,33 mld mc, un +33,6% del Gnl a 11,4 mld mc, un +52,5% dell'Azerbaigian a 8,55 mld mc e un +376,2% del Nord Europa a 6,56 mld mc. Unica fonte non russa in calo è la Libia con -24,9% a 2,05 mld mc. La produzione chiude i 10 mesi in pareggio a 2,59 mld mc (-44,9% sulla media decennale).

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