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Dall’IRPEF alla cedolare secca, a luglio si pagano il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi 2024

IRPEF, cedolare secca, ma anche flat tax per i forfettari: è alle porte la prima scadenza per il pagamento del saldo e del primo acconto delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2024

Dall’IRPEF alla cedolare secca, a luglio si pagano il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi 2024
01 luglio 2024 | 10.26
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Luglio è il mese delle imposte sui redditi. I primi ad essere chiamati alla cassa per pagare il saldo del 2023 e il primo acconto 2024 delle imposte emerse dalla dichiarazione reddituale sono lavoratori dipendenti e pensionati.

La scadenza da annotare in calendario è fissata al 1° luglio ma a fine mese si incrociano due diversi appuntamenti. Per le partite IVA che applicano gli ISA e per i forfettari la scadenza delle imposte slitta al 31 luglio.

Entro questa data sarà in ogni caso consentito il versamento delle imposte dovute con maggiorazione dello 0,40%, dall’IRPEF alla cedolare secca, anche per i contribuenti tenuti a rispettare il termine del primo del mese.

Un focus sulle scadenze da rispettare e sulle regole per la rateizzazione degli importi dovuti.

Dall’IRPEF alla cedolare secca, a luglio si paga il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi 2024

Non solo rimborsi: la presentazione della dichiarazione dei redditi è il passo necessario per stabilire le imposte dovute al Fisco sulla base della situazione fotografata per l’anno di riferimento.

L’appuntamento da segnare in calendario è quello del 1° luglio: entro questa data bisognerà versare il saldo delle imposte relative al 2023 e il primo acconto dovuto per il 2024.

Come anticipato in premessa, alla scadenza canonica, già differita di un giorno considerando che il termine del 30 giugno cade di domenica, si affianca la data aggiuntiva del 31 luglio che interesserà i titolari di partita IVA per i quali sono approvati gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.

Il calendario delle scadenze delle imposte sui redditi è infatti a doppio binario:

  • entro lunedì 1° luglio 2024 dovranno versare le somme dovute i lavoratori dipendenti e i pensionati;
  • il termine ultimo slitta al 31 luglio per i titolari di partita IVA che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA e i forfettari, alla luce della proroga concessa per il primo anno di avvio del concordato preventivo biennale.

La scadenza del 31 luglio sarà in ogni caso doppia: entro la medesima data, anche i soggetti chiamati alla cassa entro il 1° del mese potranno pagare le somme dovute, applicando una maggiorazione dello 0,40%.

Questo perché, come di consueto, il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi possono essere pagati entro i 30 giorni successivi alla scadenza, con una maggiorazione a titolo di interesse corrispettivo.

Lo stesso termine extra si applicherà anche alle partite IVA beneficiarie delle proroga che, per effetto di quanto chiarito con il decreto legislativo correttivo in materia di concordato preventivo biennale approvato il 20 giugno in Consiglio dei Ministri, potranno avvalersi del della scadenza con maggiorazione fissata al 30 agosto.

Saldo e primo acconto delle imposte sui redditi 2024, con la rateizzazione si può pagare entro dicembre

Cambiano le regole per pagare le imposte dovute a rate.

Sulla rateizzazione del saldo e del primo acconto delle imposte sui redditi è intervenuto il decreto legislativo n. 1/2024 in materia di adempimenti fiscali, modificando le scadenze da rispettare su due fronti.

In prima battuta, è stato uniformato il calendario delle scadenze: partite IVA, dipendenti e pensionati che optano per il versamento rateale dovranno rispettare il termine del 16 di ciascun mese.

In aggiunta al calendario delle scadenze si è aggiunto un termine ulteriore, quello del 16 dicembre, consentendo quindi di spalmare le somme dovute in un massimo di 7 rate contro le 6 previste fino allo scorso anno.

Per chi quindi avvierà i versamenti di saldo e primo acconto dal 1° luglio, le somme successive andranno versate il 16 luglio, il 20 agosto (per effetto della sospensione delle scadenze nel periodo feriale), il 16 settembre, il 16 ottobre, il 18 novembre (il 16 novembre cade di sabato) e il 16 dicembre.

In caso di differimento dei pagamenti al 31 luglio, sarà ammessa la rateizzazione in un massimo di sei quote, dal 20 agosto al 16 dicembre.

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