"Ci sono state alcune cattive interpretazioni e un fraintendimento su alcune parole"
"Nessuna nuova tassa. Noi siamo contrarissimi a imporre nuove tasse e ci sono state alcune cattive interpretazioni e un fraintendimento su alcune parole dette ieri, ma finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e leader di Forza Italia Antonio Tajani, rispondendo a Bari, a margine della assemblea generale di Confindustria Bari Bat, a proposito della possibilità di nuove tasse.
La giornata di ieri è stata caratterizzata da alcune dichiarazioni del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. "Ci sarà una chiamata alla contribuzione - ragionata e razionale - per tutti, non solo per le banche" ma anche per altri settori che hanno beneficiato della congiuntura come la difesa, ha detto il ministro dell'Economia.
Poco dopo fonti hanno specificato che nella definizione della prossima manovra economica, "la linea guida sarà l’articolo 53 della Costituzione" che sancisce come tutti siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Questo, a quanto si apprende, significa che "per quanto riguarda le entrate significa che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto". Non è allo studio, si chiarisce, "nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo". "Altre eventuali interpretazioni delle parole del ministro Giorgetti sono da considerarsi forzature", hanno spiegato le fonti.