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Epifani, Angeletti: "Noi diversi ma amici, a sciare insieme ma sulla caccia mai convinto"

L'ex leader Uil ricorda con l'Adnkronos il compagno di 'viaggio' e quella sua capacità "speciale" di capire la politica

(Fotogramma)
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07 giugno 2021 | 20.17
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"Sulla riforma del sistema contrattuale o ancora sull'infuocata vertenza per la ristrutturazione dell'allora sito Fiat di Pomigliano avremo anche rotto in qualità di sindacalisti e siamo stati anche in altre occasioni su fronti opposti ma Guglielmo era una persona davvero perbene, e non è un modo di dire. Mai una scorrettezza che fosse una, pur in una situazione di competizione, una persona di grande sensibilità, capace di comprendere le condizioni delle persone che rappresentava in maniera non solo politica ma addirittura sentimentale". A tratti gli si incrina la voce ma Luigi Angeletti, ex leader Uil, compagno di 'viaggio' di Guglielmo Epifani allora segretario generale Cgil tra il 2002 ed il 2010, ricorda con l'Adnkronos quel modo di fare, quella capacità "speciale" di capire la politica.

"Guglielmo aveva questa spiccata capacità di analisi della situazione politica che francamente non era comune, una grande capacità di capire dove sarebbe andato a finire il sistema politico del nostro paese", ricorda ancora Angeletti raccontando di questa amicizia speciale. "Noi così diversi ma amici, lo conoscevo fin da prima del nostro debutto in sindacati differenti, io segretario generale dei metalmeccanici Uil e lui segretario dei poligrafici Cgil. Siamo andati anche in vacanza insieme, a sciare sulle Dolomiti, era un grande appassionato di sci", ricorda ancora Angeletti che non è mai invece riuscito a convertirlo alla caccia. "Nooo, caccia zero, neanche ci ho mai provato a convincerlo, credo fosse ostile alla caccia , era lontano mille miglia da quel mondo".

Eppure i fronti caldi che li videro su posizioni opposte furono molti, durante quegli anni. "Lui aveva ereditato una situazione difficile dal punto di vista dei rapporti unitari creata anche dal suo predecessore, Cofferati", spiega ancora Angeletti ricordando la volontà comunque "unitaria" di Epifani che riuscì "ad alternare momenti di rottura con lunghe fasi di buoni rapporti apprezzabili" compreso il momento di maggiore scontro, quello sulla riforma del modello contrattuale in cui "tentò di ricomporre un quadro unitario ma sottovalutò la necessità di Confindustria di voler assolutamente raggiungere una stabilizzazione delle relazioni industriali e dunque un accordo su un nuovo modello contrattuale". Così Cisl e Uilm firmarono l'intesa separata con la Confindustria di Emma Marcegaglia. "Comunque era un amico e quindi al di là degli aspetti politici e sindacali c'era un vero legame affettivo", conclude.

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