Il premier risponde alle domande su Grillo e Conte ma riparte da quello che c'è ancora da fare
Ha appena portato a casa in Cdm il provvedimento sulle bollette di luce e gas. Ma rilancia, nel segno della sua azione di governo. Ci sono due frasi più significative di altre, tra quelle usate dal premier Mario Draghi per rispondere alle domande che inevitabilmente si soffermano sui problemi politici della maggioranza che lo sostiene: "Il Governo è stato formato per fare", testuale, e, meno testuale ma fedele, "non guiderò un governo diverso da questo".
La prima frase ha delle implicazioni dirette che riportano al provvedimento approvato oggi, quello sulle bollette di luce e gas; la seconda serve per togliere dal tavolo alternative che non siano il corretto funzionamento dell'azione di governo. Da una parte la spinta della politica economica, dall'altra il paletto dell'attuale maggioranza, perché "questo governo è nato con i Cinquestelle e questo governo non si accontenta di un appoggio esterno".
Il passo compiuto sul primo fronte è significativo. Il Consiglio dei ministri ha approvato in maniera definitiva un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale per il terzo trimestre 2022 e per garantire la liquidità delle imprese che effettuano stoccaggio di gas naturale. Vuol dire, spiega Draghi, "proteggere il potere di acquisto delle famiglie" e vuol dire anche, dice in un'altro passaggio, fare in modo che "l'azione di governo renda il populismo non necessario".
Questo è lo snodo che consente a Draghi di rispondere alle polemiche con un passo avanti che vuole rivendicare. Anche perché per la prima volta il sostegno è anche progressivo e selettivo, con un requisito di reddito che sposta il peso del provvedimento verso i redditi più bassi.
Draghi ripercorre quanto fatto finora e promette altro. "Ci sono 14 miliardi già stanziati per le famiglie, per le bollette abbiamo utilizzato 30 miliardi e l'importo salirà ancora". L'intervento sulle bollette si inserisce in una strategia complessiva. E il premier la riformula con chiarezza. "Stiamo riformando completamente l'assetto energetico del Paese: via dalla Russia, per non dipendere da un solo fornitore, e la dipendenza è già scesa già al 25%; abbiamo fatto un'accelerazione forte negli investimenti in rinnovabili, è l'unica strada che abbiamo nel lungo periodo. Ci agitiamo per avere rifornimenti di gas di cui abbiamo bisogno ma non vanno a sostituire gli investimenti in rinnovabili, vanno a tamponare l'emergenza. Abbiamo collegato alla rete impianti rinnovabili per tre volte e mezzo a quanto fatto negli ultimi 4 anni; ci sono ostacoli burocratici, molti li abbiamo rimossi e altri li rimuoveremo".
Draghi risponde alle domande sul presunto corto circuito delle parole con Grillo su Conte con una sintesi efficace: "Non capisco perché mi si voglia tirare dentro questa faccenda, che mi è estranea". Ma lo fa soprattutto rimettendo al centro quello che sta facendo e che potrà fare il suo governo. Iniziando dalle bollette di luce e gas.
(di Fabio Insenga)