Apolito: "Non è un caso - ha aggiunto - che vengano definite come buone pratiche nel decreto legislativo di contrasto alle pratiche sleali e siano considerati centrali per il Pnrr e per il Piano strategico nazionale della nuova Pac".
"Gli accordi di filiera sono uno degli strumenti più importanti per rilanciare strategicamente il settore agroalimentare e per garantire rapporti più equi tra i diversi segmenti". E quanto ha affermato Alessandro Apolito, capo servizio tecnico Gabinetto di Presidenza e Segreteria generale Coldiretti, intervenendo all'evento "Nuova Pac e possibili impatti sull’agricoltura italiana" organizzato da Nomisma, in collaborazione con Philip Morris Italia e con il contributo scientifico di Food Trend Foundation, in diretta streaming da Bologna.
"Non è un caso - ha aggiunto - che vengano definite come buone pratiche nel decreto legislativo di contrasto alle pratiche sleali e siano considerati centrali per il Pnrr e per il Piano strategico nazionale della nuova Pac. Come Coldiretti portiamo avanti da anni questo modello e siamo pronti con progetti concreti e operativi per investire su tutto il territorio nazionale".
"La filiera è il destino per tutte le aziende del settore agroalimentare e gli accordi di filiera sono citati nel Piano strategico nazionale in quanto sono finalmente dentro la Pac e dal 2023 saranno protagonisti. E questo è un effetto di allineamento delle politiche agricole strategiche con la realtà perché, ad esempio Philip Morris dimostra che avere lungimiranza sugli accordi di filiera già da molti anni garantisce uno sviluppo coordinato anche in situazioni critiche".