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Sgarbi e le consulenze, la replica: "Falsità, denuncio tutti"

Il sottosegretario alla Cultura passa al contrattacco: "Dimissioni? Ho sempre fatto il mio dovere"

Vittorio Sgarbi - (Fotogramma)
Vittorio Sgarbi - (Fotogramma)
26 ottobre 2023 | 11.16
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"L’intervista a Gennaro Sangiuliano pubblicata da Il Fatto quotidiano è falsa. Denuncio tutti". Così il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi passa al contrattacco e, nonostante dal ministro Sangiuliano non sia arrivata alcuna smentita su quell'intervista, aggiunge: "Ripeto: non posso credere a quello che ho letto, perché non corrisponde alla realtà. I rapporti tra me e il ministro ai Beni culturali sono buoni", contestando anche il passaggio dell'intervista a Sangiuliano in cui il ministro afferma di tenersi ben alla larga da Sgarbi: "Ma se mi ha appena inviato a Bologna, in sua rappresentanza, per gestire l’allarme sulle condizioni statiche della Torre Garisenda".

E sull'ipotesi di dimissioni, chieste a gran voce dall'opposizione, chiosa al 'Corriere della sera': "Dimissioni? Ma cosa sta dicendo! Ho sempre fatto il mio dovere, non vedo da cosa dovrei dimettermi". Sgarbi racconta come sarebbero andate le cose: "Un mio collaboratore, a questo punto ex, si è infilato nel mio computer, ha rastrellato informazioni dalla mia agenda e poi ha inviato tutto via mail ai vertici del ministero, a Palazzo Chigi e alla stampa. Il tutto con un account del ministero. Stiamo parlando di un 'corvo': dobbiamo dare credibilità a chiunque?". E annuncia querela alla Polizia postale, dicendo di avere capito chi è il 'corvo': "Certo che lo so, ma ora ci penseranno le forze dell'ordine a lui".

Sulla legittimità dei soldi che ha percepito con la sua attività extra politica, dice: "Io stesso avevo già chiesto un parere all'Anac e non ci sono state obiezioni". E sulle indagini nei suoi confronti da parte della Procura di Roma per non aver pagato un debito con l'Agenzia delle Entrate di 715mila euro, rassicura: "Chiarirò anche questo. E' tutto in regola, ne stia certo".

Cosa è successo

“Da tre giorni non sento Sgarbi e non gli mando messaggi. La questione è ‘all’approfondimento’. Mi volete dare qualche giorno per approfondire?”, ha detto ieri sera il ministro Gennaro Sangiuliano ai cronisti in Transatlantico.

Il ministro della Cultura aveva riferito di avere inviato una segnalazione all'Antitrust in seguito alla notizia secondo cui Sgarbi si sarebbe fatto pagare per partecipare a conferenze e altri eventi. "Confermiamo la ricezione della documentazione inviata dagli uffici del ministro Sangiuliano. L'Autorità ha immediatamente iniziato l'esame della documentazione ricevuta", aveva riferito il portavoce dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

A quanto appreso dall'Adnkronos da autorevoli fonti di governo, l'esecutivo va "verso un approfondimento" della posizione di Vittorio Sgarbi, il sottosegretario alla Cultura finito nella bufera per presunte consulenze d'oro svolte nel corso del suo incarico istituzionale. La Procura di Roma ha inoltre aperto un fascicolo per un presunto mancato pagamento del critico d'arte all'Agenzia delle Entrate, vicenda che risale all'ottobre 2020 e che riguarda anche l'acquisto all'asta di un quadro di Vittorio Zecchin. Due casi, in particolare il primo -viene riferito dalle stesse fonti- "attenzionati dalla presidente del Consiglio" e che dunque finiranno sotto la 'lente di ingrandimento' del governo.

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