di Ilaria Floris
Raffaello è l'artista "che rende semplice il complesso, che descrive il non visibile, che parla -e non a caso lo chiamavano 'poeta mutolo'- senza parole". Così la curatrice Marzia Faietti descrive all'Adnkronos il massimo artista del Rinascimento Raffaello Sanzio, che le Scuderie del Quirinale di Roma, in collaborazione con la Gallerie degli Uffizi, celebrano a 500 anni dalla sua morte con una mostra epocale che aprirà i battenti da domani 5 marzo fino al prossimo 2 giugno.
L'Italia rende così omaggio ad un artista che ci ha trasmesso per primo "l'altissimo concetto di dignità professionale -dice Faietti- Questa volontà di andare oltre, conciliando tra loro linguaggi diversi ma rimanendo se stesso. Un'armonia raggiunta attraverso non l'assenza di contrasti, ma la gestione degli stessi".
Oltre 120 opere del grande maestro urbinate affiancate a quasi cento opere di confronto e di contesto, per un ammontare complessivo di 204 capolavori. Tra esse, oltre al celeberrimo autoritratto del maestro scelto per pubblicizzare l'esposizione, spiccano la Madonna del Granduca (una delle opere più copiate della storia dell'arte) e tre opere che tornano in Italia per la prima volta dopo l'esportazione avvenuta in tempi storici per motivi collezionistici.
"Sono la Madonna della Rosa dal Prado, la Madonna Tempi da Monaco di Baviera e la sublime, straordinaria Madonna d'Alba da Washington, per me l'opera più bella della mostra", dice il presidente e ad Ales - Scuderie del Quirinale Mario De Simoni, che sottolinea: "Il visitatore potrà godere con gli occhi di 27 straordinari dipinti di Raffaello, ma anche approfondire il Raffaello urbanista, architetto, archeologo, e persino fondatore dei moderni principi della teoria della tutela dei beni storico-artistici"
Tra i dipinti, spicca anche il 'ritratto di Leone X con i cardinali Giulio De' Medici e Luigi De' Rossi', del 1518, restaurato grazie all'impegno di Lottomatica, che testimonia l'importanza degli interventi dei privati a sostegno dell'immenso patrimonio artistico italiano. "Leone X è un Papa, ed è il Papa che era il promotore culturale di Roma come capitale culturale e religiosa nel mondo", spiega all'Adnkronos Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi da cui proviene il dipinto.
"Grande umanista, collezionista come viene raffigurato nel quadro. E' un ritratto papale molto insolito -aggiunge Schmidt- e non può mancare in questa mostra, perché fu proprio Leone X che incaricò Raffaello con il compito di essere il primo soprintendente dei beni culturali in esistenza. Un ruolo fondamentale per i tempi moderni".