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Arte

Recuperato importante dipinto del XVIII secolo

'Capriccio architettonico con astanti', particolare
'Capriccio architettonico con astanti', particolare
01 marzo 2018 | 11.19
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Recuperato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale un importante dipinto ad olio su tela del XVIII secolo eseguito da uno dei principali esponenti della pittura vedutista italiana, che era stato rubato nel 1994. Il 'Capriccio architettonico con astanti', la cui attribuzione è contesa ad oggi tra due dei massimi esponenti del periodo vedutista italiano, ovvero Giovanni Paolo Pannini e Andrea Locatelli, è stato recuperato nel novembre scorso, durante l’attività di monitoraggio del mercato delle opere d’arte, dopo che i militari della Sezione Antiquariato dei carabinieri Tpc lo hanno individuato in una importante casa d’asta londinese, in procinto di essere messo in vendita al prezzo di partenza di 40.000 sterline, pari a circa 50.000 euro.

Il dipinto, che è stato rimpatriato in questi giorni, una volta esperite le formalità da parte della Procura della Repubblica di Roma, sarà restituito alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma Palazzo Barberini e Galleria Corsini, cui era stato donato nel 1892 dalla famiglia Torlonia. L'1 gennaio 1925 era stato poi dato in deposito a Palazzo Venezia dopo essere stato in mostra a Castel Sant’Angelo nel 1911 e nel 1920. Il 20 febbraio 1958 l'opera era stata ceduta in deposito temporaneo all’istituto culturale 'delegazione opere d’arte Astalli' - Archivio Siviero - Delegazione per le Restituzioni del ministero Affari Esteri. Il furto risale all'1 gennaio 1994.

Dopo avere individuato il quadro a Londra, i carabinieri hanno immediatamente avviato gli approfondimenti investigativi, eseguiti anche attraverso la Banca Dati dei beni culturali rubati, che hanno confermato la corrispondenza dell’opera messa in vendita all'asta a Londra con quella rubata e hanno consentito di accertare che il dipinto era stato consegnato, da un antiquario, alla filiale romana della casa d’aste londinese che, a sua volta, ne aveva chiesto e ottenuto l’attestato di libera circolazione. Secondo i militari, l'intento era di realizzare all’estero un maggiore guadagno, in virtù dell’importante richiesta di opere d’arte di uno principali esponenti della pittura vedutista italiana del XVIII secolo. Durante l’attività d’indagine, inoltre, a quanto riferiscono i carabinieri Tpc, è emersa nella monografia di Andrea Locatelli curata da Andrea Busiri Vici del 1976, nella scheda n. 11, una attribuzione non a Pannini ma a Locatelli.

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