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Uno scrittore italiano all'Onu per parlare di felicità

Fabio Marchesi
Fabio Marchesi
09 marzo 2016 | 14.01
LETTURA: 4 minuti

Nella Giornata Internazionale della Felicità, il 20 marzo prossimo, uno scrittore italiano, Fabio Marchesi, è stato invitato a condividere le proprie scoperte sull'argomento nella sede centrale delle Nazioni Unite, a New York.

La giornata-evento dal titolo 'I do happiness', collegata alla celebrazione della ricorrenza istituita dall'Assemblea Generale dell'Onu il 28 giugno del 2012, avrà inizio alle 9,30 per terminare alle 19 e ospiterà anche tanti altri illustri interventi fra cui quello di Paul McKenna, ipnoterapeuta inglese, autore di molti best seller, oltre alle alte cariche diplomatiche degli Stati membri delle Nazioni Unite, al presidente dell’Assemblea Generale Mogens Lykketoft e al Segretario Generale Ban Ki-moon. Immancabile, per celebrare la felicità, la musica affidata alla cantante Ani Choying Drolma.

Ma cosa rende così speciale Fabio Marchesi, ingegnere e inventore oltre che scrittore, da essere stato invitato nella sede dell'Onu? L'aver messo a punto e divulgato in numerosi libri, uno dei quali tradotto in iraniano, greco e turco, la fisica dell'anima; l'aver inventato la 'macchina della gioia' e creato la scienza dell'entusiasmologia, studiando a fondo le ricadute quantistiche dell'entusiasmo, e il 'Quantum Field Theory' vale a dire il settore della conoscenza che vuole portare i fenomeni quantistici (finora prevalentemente ritenuti validi fra le particelle subatomiche) nell’esperienza umana quotidiana.

Finora infatti è stato scientificamente dimostrato che nel mondo dell'indefinitamente piccolo e cioè degli elettroni, protoni, atomi e fotoni vale il fenomeno dell'entanglement (fenomeno per il quale dopo che le particelle hanno interagito, continuano a restare collegate fra loro anche se poste a enormi distanze tanto che se si colpisce l'una, reagirà anche l'altra); mentre il 'Quantum Field Theory' studia come tutto questo si applichi anche al mondo macroscopico: in altre parole non solo le particelle sono naturalmente telepatiche, ma anche tutti i sistemi biologici e noi esseri umani, che restiamo collegati gli uni agli altri al di là della distanza fisica, una volta che siamo entrati in relazione.

L'attenzione di Marchesi per l'entanglement non è, però, fine a se stessa e punta ad un obiettivo più largo, appunto, la felicità e il 'come' della felicità, qui e ora. Ed è proprio in ragione di questa finalità che, dopo anni di ricerche, questo scienziato ha fondato l'entusiasmologia, parola che nasce dalla fusione di entusiasmo, nel suo significato originario (dal greco antico enthusiasmòs e cioè il divino dentro sé), e logos (una parola che deriva sempre dal greco antico ed ha numerosi significati fra cui discorso, indagine, pensiero e ed esprime anche il 'come fare').

Una scienza che ha la sua esperienza dimostrativa nel quotidiano attraverso la tecnica del Campo Gia, campo quantistico di gratitudine incondizionata anticipata, che si forma e agisce favorevolmente sulla felicità dell'individuo attraverso la ripetizione della parola 'Grazie', sorridendo.

Ed è proprio questo mantra che risuonerà nella sede centrale delle Nazioni Unite il 20 marzo per la prima volta in assoluto, ma non si fermerà lì, a New York.

Fabio Marchesi, infatti, ha un obiettivo più grande per il quale sta già lavorando: “Voglio creare un momento di sincronicità in cui le persone presenti nella sala dell’Onu applicheranno alla stessa ora (16,30 ora di N.Y.; 10,30 ora italiana ma i fusi da considerare sono tanti, visto che saranno coinvolte persone sparse in tante aree del globo) la tecnica del Campo Gia in contemporanea con individui e gruppi in tutto il mondo per generare un Campo di Gioia e Gratitudine Anticipata, che da ogni partecipante e dalle Nazioni Unite raggiunga e avvolga l’intera Umanità . La meditazione – spiega Fabio Marchesi all’Adnkronos – sarà tanto più potente quanto più sarà imprecisato il numero delle persone coinvolte”. In fondo Einstein diceva che tutti ritengono una cosa impossibile da realizzare, finché arriva uno che non lo sa e la inventa… Non resta che provare.

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