Nascono oggi a Roma i "caschi blu della cultura", una task force di esperti italiani al servizio dell'Unesco per la tutela e la ricostruzione di siti culturali danneggiati da guerre e terrorismo, ma anche per il contrasto del traffico di opere d'arte. I 'monument men' italiani saranno coordinati dal ministero dei Beni culturali, con la partecipazione dei ministeri degli Esteri, della Difesa e dell'Istruzione, oltre al Comando dei carabinieri per la Tutela del patrimonio Culturale.
"Siamo il primo Paese che mette in pratica la risoluzione approvata dall'Unesco su iniziativa italiana che prevede la creazione di una task force nazionale per la tutela del patrimonio", ha detto il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, alla cerimonia della firma dell'accordo con il direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova, alla quale hanno partecipato i titolari della Difesa, Roberta Pinotti, dell'Istruzione, Stefania Giannini, e degli Esteri Paolo Gentiloni, oltre al Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e al sindaco di Torino, Piero Fassino.
La task force, ha spiegato Franceschini, "sarà a disposizione della comunità internazionale e non si muoverà su iniziativa di un singolo Stato ma su richiesta dell'Unesco per situazioni in cui è richiesto l'intervento".
Siglato nell'imponente sala X delle Terme di Diocleziano, il memorandum si inserisce nella cornice della campagna United4Heritage lanciata dall'Unesco per proteggere i siti culturali. Su richiesta dell'agenzia Onu, la task force italiana potrà operare per la valutazione dei danni, le operazioni di restauro, la messa in sicurezza dei siti danneggiati. E i carabinieri del Comando per Tutela del patrimonio culturale, che già oggi sfoggiavano il distintivo United4Heritage, potranno intervenire sin da subito per contrastare i traffici di opere d'arte, che spesso servono a finanziare il terrorismo internazionale.
Oltre al memorandum è stato firmato anche un protocollo d'intesa per l'istituzione a Torino, sotto gli auspici dell'Unesco, di un centro di formazione per l'economia della cultura, l'International Training and Research center on the Economics of culture and World heritage.
La task force "è un pezzo molto italiano di strategia antiterrorismo", ha sottolineato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Sempre più spesso, ha aggiunto, l'obiettivo "è cancellare la diversità e il pluralismo. In aree dove la diversità e il pluralismo erano coltivate e accettate oggi il terrorismo opera una distruzione che è una sorta di pulizia culturale".
Preservare la cultura è "un'arma molto importante" per sconfiggere il terrorismo, ha detto dal canto suo il ministro della Difesa Roberta Pinotti, sottolineando come i caschi blu della cultura siano "in linea con l'atteggiamento dell'Italia nella missioni internazionali", dove si opera "con il massimo rispetto della tradizione, degli usi, dei costumi, dei governi di quei luoghi, delle sensibilità e con il massimo rispetto della cultura".
"Grazie Italia, grazie governo italiano", ha detto il direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova. L'Italia, ha aggiunto, "è un campione della protezione del patrimonio mondiale", e la "protezione della cultura è parte della nostra risposta all'estremismo". La proposta italiana per istituire i Caschi blu della cultura è stata adottata all'unanimità dalla 38esima conferenza generale dell'Unesco il 18 novembre 2015.