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Variante Delta, Abrignani: "Brutta bestia ma ci sono vaccini"

Il membro del Cts sulla variante indiana che preoccupa anche l'Italia: "80% di protezione dopo 2 dosi Pfizer e 70% dopo 2 dosi AstraZeneca, la controlleremo"

Foto Fotogramma
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15 giugno 2021 | 09.12
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"La variante indiana è una brutta bestia, però non ci preoccupa più di tanto perché abbiamo i vaccini. Se non avessimo i vaccini, con la variante indiana saremmo veramente messi male, con l'infettività e la letalità che ha". Invece "è una variante che controlleremo". Esprime ottimismo sull'emergenza variante Delta, che sta allarmando l'Inghilterra e non solo, l'immunologo dell'università Statale di Milano Sergio Abrignani. Il componente del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3, rassicura sull'efficacia dei vaccini anche contro il mutante segnalato per la prima volta in India.

"Quello che sappiamo dal Regno Unito - ricorda - è che dopo due dosi di vaccino si è protetti all'80% con Pfizer e al 70% con AstraZeneca" anche contro la variante Delta di Sars-CoV-2, "quindi un ottimo livello di protezione, anche se c'è sempre un 20% di persone che non è protetto con il migliore vaccino". Però è una variante che terremo a bada, è convinto l'esperto, "perché se si è vaccinati, a meno di non avere tante patologie sottostanti, dovrebbe essere ben controllata".

In merito alle polemiche sull'approccio 'in ordine sparso' delle Regioni nelle vaccinazioni anti-Covid, Abrignani dice: "Va bene la regionalizzazione della sanità" in condizioni ordinarie, in 'tempo di pace'. "Ma in un'emergenza", durante una pandemia, "secondo me occorre sempre una testa che decide".

A chi gli chiede se le Regioni hanno esagerato, per esempio con gli Open Day vaccinali nei più giovani, l'esperto risponde "non lo so se hanno esagerato. Quello che so è che in Italia la sanità ha un'organizzazione regionale. Questo per alcuni è un pregio e per altri un difetto. Per me bisogna contestualizzare: in un momento di pandemia, con 126mila morti, con un Paese bloccato, a mio modo di vedere servirebbe un decisore unico".

"Non stiamo discutendo di 50 casi di meningite in Toscana o di mille casi di qualche altra malattia in Sicilia", precisa l'immunologo del Cts. "Stiamo discutendo di un Paese in ginocchio". A settembre raggiungeremo l'obiettivo immunità di gregge? "Arriveremo a 45-50 milioni di italiani vaccinati e sarà importantissimo. E' grazie ai vaccini che stiamo uscendo da questo incubo", sottolinea il membro del Cts.

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