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Omicidio Thomas Luciani, convalidato il fermo dei due coetanei per pericolo fuga

Restano in carcere i due indagati che, davanti al gip, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Omicidio di Thomas Luciani (Fotogramma)
Omicidio di Thomas Luciani (Fotogramma)
26 giugno 2024 | 17.02
LETTURA: 4 minuti

Restano nelle carceri minorili de' L'Aquila e di Roma i due sedicenni indagati per l'assassinio, a Pescara, di Thomas Christopher Luciani, 16 anni, di Rosciano (Pescara), ucciso a coltellate domenica scorsa nel parco 'Robert Baden Powell' a Pescara. I due, davanti al gip del Tribunale di minori dell'Aquila, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

"In ragione della gravità del fatto e delle accuse mosse agli indagati, sussiste concretamente il pericolo di fuga e di sottrarsi alle responsabilità derivanti dall'averlo commesso - sottolinea la Procura minorile dell'Aquila. "La pervicace intenzione di prestabilirsi una verità alternativa a quanto evidenziato dagli accertamenti è indice dell'ulteriore capacità di dileguarsi, anche per un periodo di tempo limitato ma tale da pregiudicare l'azione giudiziaria. Peraltro, trattasi di indagati non provenienti da ambienti sociali con scarse disponibilità economiche".

L'erba fumata nel parco dopo l'assassinio

Erano le 18.21 di domenica scorsa quando uno dei ragazzi indagati per l’omicidio di Thomas Cristopher Giuliani, si scatta un selfie mentre è su una sdraio allo stabilimento 'Croce del Sud' a Pescara. Il problema che poco prima lo attanagliava, cioè Thomas Cristopher Giuliani, che gli doveva circa 240 euro più pare la restituzione di un altro prestito di 70 euro, era… risolto. Giuliani era stato liquidato, fatto fuori a coltellate poco prima, i conti, quindi, regolati. Le foto in spiaggia sono negli atti della magistratura, insieme a tante altre che ripercorrono la domenica orribile di un gruppetto di sei amici e conoscenti, due dei quali uccidono, con ferocia, Luciani, al parco “Robert Baden Powell'' a Pescara.

Sono anche queste immagini, ricavate dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che ricostruiscono la vicenda e inchiodano gli indagati, oltre alle testimonianze raccolte: le “versioni rese da tutti i testimoni sono concordanti tra loro e con gli elementi oggettivi acquisiti (esame medico legale, telecamere di sorveglianza)”. Luciani è stato ammazzato, con “circa 25 colpi per mezzo di coltello e attinto in zone vitali del corpo, cagionandone al morte, arrecando sevizie ed operando con crudeltà agendo sul Luciani mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”. “Abbiamo incontrato Christopher - racconta uno degli adolescenti - che doveva dare soldi a... , che diceva che era diventata una questione di rispetto”, si legge negli atti. "Siamo andati nei pressi dei silos a parlare, Christopher ha chiesto perché si portava dietro i suoi scagnozzi. Poi ci siamo diretti verso il parchetto di via Raffaello Sanzio e ho notato che… aveva una pistola di piccole dimensioni”.

Nel parco in quel momento erano in tre, i due autori del delitto, più un altro ragazzo un testimone, colui che più tardi, sconvolto, dopo aver visto la scena di sangue, tornerà dal padre e gli racconterà l’accaduto e farà scattare, alle 21.03, la macchina dei soccorsi e giudiziaria. “Uno - dice il teste - gli ha dato 15 coltellata” e l’altro “poi ha preso il coltello, con una lama nera, gliene ha date altre dieci. Io mi sono allontanato e sono andato dagli altri. Non ho reagito in alcun modo. Christopher faceva dei versi quasi morte e loro gli dicevano di stare zitto. Lui era a terra, con una gamba accavallata all'altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro. Ero allibito, non sapevo cosa fare, volevo fermarli ma non sapevo come fare. Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa. Ce ne siamo andati dall'entrata di destra. Me ne sono andato prima, mentre loro ancora lo stavano accoltellando. Sono uscito dal vicolo e sono andato dagli altri. A questo punto agli altri ho raccontato cosa era accaduto. Poi, dopo cinque minuti, sono usciti” i due indagati. “Or non ricordo precisamente l'ordine cronologico delle frasi ma hanno raccontato delle coltellate date a Christopher. Ricordo che uno si è cambiato, aveva un cambio dietro in uno zaino. Ricordo che aveva una maglietta nera e poi si è messo una canottiera nera dello stesso colore. Siamo andati alla Croce del Sud dove ci siamo fatti il bagno. Prima se lo è fatto… e si è portato dietro un calzino lungo di… , insanguinato, con dentro li coltello, che ha lanciato verso gli scogli. Mentre camminavamo” uno degli indagati ha detto “che questo doveva rimanere tra noi cinque”. Nel parco i ragazzi “hanno acquistato 10 euro di erba che poi hanno fumato in spiaggia…”.

L'autopsia

Sarà eseguita questo pomeriggio a Pescara, dal medico legale Cristian D'Ovidio, l'autopsia sulla salma di Thomas Christopher Luciani. D'Ovidio riceverà l'incarico questa mattina dal sostituto procuratore Angela D’Egidio, della Procura minorile dell'Aquila che segue l’inchiesta sull’omicidio dell'adolescente. E poi nel pomeriggio a Pescara eseguirà l'autopsia.

La fiaccolata al parco

Questa sera ci sarà una fiaccolata nel parco Robert 'Baden Powell', dove è stato ucciso il ragazzo. L'iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio. Un minuto di raccoglimento e di silenzio in memoria di Thomas è stato osservato, invece, a L'Aquila, ad apertura del Consgilio regionale dell'Abruzzo.

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