L'uomo ha ferito anche sua madre e i suoi due figli. Morte cerebrale per il più piccolo dei due, di soli 10 anni, e per un vicino di casa
Strage familiare a Nuoro dove un 52enne, Roberto Gleboni, ha ucciso moglie e figlia per poi togliersi la vita. L'uomo, un operaio forestale che aveva un regolare porto d'armi, ha sparato all’impazzata nella sua abitazione prima di ammazzarsi, ferendo anche gli altri due figli di 14 e 10 anni. Gleboni ha poi sparato anche contro un vicino di casa e contro sua madre, raggiunta dal 52enne nella sua abitazione e colpita alla testa. Al momento non emerge nessuna causa che possa aver scatenato nell'uomo la furia omicida.
Le vittime sono Maria Giuseppina Massetti, 43 anni, e la figlia Martina di 25 anni. Sono drammatiche le condizioni del piccolo Francesco Gleboni e del vicino di casa Paolo Sanna. Nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Francesco di Nuoro per i più gravi dei quattro feriti durante la strage familiare sono state avviate le procedure di accertamento della morte cerebrale. Da subito le loro condizioni erano apparse disperate a causa delle lesioni provocate dagli spari.
Resta in terapia intensiva la madre 84enne Maria Esterina Riccardi, le sue condizioni cliniche sono gravi ma i medici stanno facendo il possibile per salvarla. Nessun pericolo per l'altro figlio, il 14enne sopravvissuto alla mattanza familiare.
Erano le 7 del mattino nell'abitazione di via Ichnusa 5 a Nuoro quando il 52enne ha preso in mano una pistola. Si tratta di una calibro 7,65 che risultava detenuta legalmente. Gleboni ha cominciato a sparare contro tutti i membri della famiglia. Ha ucciso sul colpo la moglie e la figlia per poi ferire gli altri due figli.
Uscito di casa, Gleboni ha incontrato nel pianerottolo il vicino di casa e ha sparato anche contro di lui. Il piano assassino di Gleboni, però, non era ancora completo, e ha raggiunto via Gonario Pinna dove abita la madre. Dopo aver percorso quel tragitto, 5 minuti di auto o 15 a piedi, è entrato in casa e ha aggredito la madre per poi sparare ancora e togliersi la vita.
Incensurato, senza precedenti di violenza in casa e con una pistola detenuta legalmente, così era l'autore della strage. Le conferme arrivano dalla ricostruzione ufficiale dalla Procura del capoluogo barbaricino fatte assieme alla Questura e al Comando provinciale dei carabinieri. Per le indagini sono intervenuti i Sostituti Procuratori Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto assieme a polizia e carabinieri. Anche le indagini dirette dalla Procura di Nuoro sono state affidate congiuntamente a carabinieri e polizia.
