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Strage di Erba, Olindo: "Contentissimo per nuovo processo". In una lettera il suo futuro con Rosa

L'avvocato riporta all'Adnkronos le parole dell'uomo all'indomani della riapertura del caso. A 'Mattino Cinque News' qualche estratto della missiva inviata al giornalista Marco Oliva

Olindo Romano - (Fotogramma)
Olindo Romano - (Fotogramma)
10 gennaio 2024 | 13.55
LETTURA: 2 minuti

"Sono contentissimo". Olindo Romano, condannato in via definitiva all'ergastolo con la moglie Rosa Bazzi per la strage di Erba, si è rivolto con queste parole a uno dei suoi legali che lo ha incontrato nel carcere di Opera all'indomani della riapertura del caso dell'11 dicembre 2006. L'uomo è "un po' spaesato", riferisce l'avvocato e tutore Diego Soddu all'Adnkronos dicendosi ottimista rispetto all'udienza del primo marzo prossimo in cui presenzieranno sia Olindo che Rosa. "Ora vogliamo l'assoluzione, non ci fermiamo, andiamo dritti verso l'obbiettivo" dice Soddu.

"Sono più fiducioso nella giustizia, incrociamo le dita". Così Olindo Romano, condannato all'ergastolo insieme alla moglie Rosa Bazzi per la strage di Erba, in una lettera inviata al giornalista Marco Oliva poche settimane fa e letta in esclusiva a 'Mattino Cinque News', all'indomani della decisione della Corte d'Appello di Brescia.

"In carcere è cambiata anche l'atmosfera", racconta Olindo nella lettera, spiegando che "tutti mi esprimono sostegno e solidarietà e mi incoraggiano a non mollare". Poi due annotazioni sulla sua vita: "Ho cambiato lavoro, non faccio più il cuoco in cucina ma mi occupo dei lavori da imbianchino. Spero di uscire dal carcere prima o poi e di avere un futuro con Rosa".

Nella strage della corte di via Diaz a Erba, sotto i colpi di spranga e coltello, morirono Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli due anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa Valeria Cherubini. Il sì alla revisione del processo arriva dopo che nell'aprile scorso il pg di Milano Cuno Tarfusser aveva presentato una richiesta di revisione, iniziativa poi sostenuta da un'ulteriore richiesta da parte delle difese dei due condannati. L'udienza del primo marzo servirà per discutere, per la prima volta, se approfondire e come alcuni temi centrali nel processo, quindi davanti ai giudici ci sono tre strade: assoluzione, condanna, inammissibilità.

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