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Uccide il padre a bastonate, omicidio ad Arzachena nella notte

La vittima è il 58enne Giovanni Fresi, orafo noto nel comune della Costa Smeralda, intervenuto nei pressi di un locale notturno per calmare il figlio in stato di agitazione e sotto effetto di droghe

Rilievi dei carabinieri - Fotogramma
Rilievi dei carabinieri - Fotogramma
28 dicembre 2023 | 09.58
LETTURA: 3 minuti

Omicidio nella notte per strada ad Arzachena dove un 35enne ha raccolto un bastone da terra e ha colpito in testa il padre, uccidendolo. La vittima è il 58enne Giovanni Fresi, orafo molto noto nel Comune della Costa Smeralda, che era intervenuto vicino a un locale notturno per cercare di calmare il figlio che era in stato di agitazione. Il 27enne Michele Fresi ha reagito male, colpendo il genitore con un bastone trovato per terra. In quei momenti di furia ha colpito anche altre persone, tra loro anche due carabinieri. Il giovane era sotto effetto di stupefacenti.

All'interrogatorio di garanzia il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, rivela l'avvocato Nino Vargiu che stamattina è stato nominato suo legale, ma non aggiunge altro perché le indagini sono ancora in una fase istruttoria.

Cosa è successo

Ha picchiato la ragazza con cui aveva passato la serata, due carabinieri e poi ha ucciso il padre che cercava di calmarlo. Michele Fresi, alto e muscoloso 27enne stanotte ha scatenato l'inferno nel suo paese della Gallura. Poco dopo la mezzanotte una chiamata al 112 aveva segnalato la presenza di un giovane agitato sotto l'effetto di stupefacenti in viale Costa Smeralda. Il personale del 118 ha raggiunto Michele Fresi, ma il giovane ha rifiutato le cure ed è stato affidato al padre Giovanni che, nel frattempo, era stato chiamato per occuparsene.

Pochi minuti dopo, una ragazza di 24 anni ha chiamato i carabinieri perché era stata aggredita dal 27enne. La giovane si era drogata assieme a Michele Fresi e poi era stata vittima della sua furia, i soccorritori l'hanno trovata con la mandibola fratturata e ora si trova all'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. I carabinieri si sono messi subito alla ricerca del giovane in escandescenza e lo hanno trovato poco distante mentre minacciava gli automobilisti in transito con un bastone. Data la sua mole e il suo stato di alterazione non è stato facile fermarlo. È riuscito a colpire i due militari in faccia e agli arti: entrambi hanno avuto bisogno di cure mediche, a uno dei due sono stati assegnati 30 giorni di cure.

Con l'arrivo di un'ulteriore pattuglia del Radiomobile i carabinieri sono riusciti a immobilizzare il giovane. Sembrava finalmente tornata la calma per le strade di Arzachena, invece è arrivata un'altra segnalazione: in piazza Risorgimento c'era un uomo disteso sul marciapiede. I carabinieri sono piombati lì e hanno scoperto che si trattatava dell'orafo 58enne Giovanni Fresi, il padre che aveva invano cercato di placare la furia del figlio. Aveva una profonda ferita alla testa ed è stato trasferito con urgenza all'ospedale di Olbia, ma due ore dopo si è spenta ogni speranza. Dalle prime informazioni risulta che fosse così fuori controllo da non aver neanche capito che suo padre fosse morto per la sua bastonata in testa.

Il dolore del sindaco

Il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, si dice sconvolto per la morte dell'orafo: "Sono veramente incredulo di fronte a quanto avvenuto questa notte ad Arzachena. Sono sconvolto, così come lo è l’intera comunità, che si è svegliata con la tragica notizia della violenta morte di un compaesano, un amico - commenta il sindaco -. Ora possiamo solo manifestare la nostra vicinanza alla famiglia ed esprimere tutto il nostro cordoglio, proclamando il lutto cittadino nella giornata che le autorità stabiliranno per i funerali, così che tutti gli arzachenesi abbiano la possibilità di stare accanto ai familiari".

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