Monsignor Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni-Alatri, ha inviato una circolare nella quale chiede di "non partecipare" e "se fosse possibile annullare" un "incontro di preghiera", in programma a Fiuggi: "Non è possibile stabilire che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali". Brosio al contrattacco: "Non può vietare la preghiera"
Vietato partecipare a incontri di preghiera legati ai "fenomeni di Medjugorje". La "proibizione" per "il clero e i fedeli" a "incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l'attendibilità di tali fenomeni" è il vescovo di Anagni-Alatri, monsignor Lorenzo Loppa, che in una circolare inviata ai Vicari foranei e ai parroci della sua Diocesi - a quanto apprende l'Adnkronos - chiede, in particolare, di "non partecipare" e "se fosse possibile annullare" un "incontro di preghiera", in programma a Fiuggi l'8 novembre, "con la signora Vicka Ivankovic", veggente "legata con i fenomeni di Medjugorje".
Nella missiva, il vescovo ricorda, a proposito dell'incontro di cui "mi è giunta notizia", che "in conformità con le 'Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni', la Congregazione per la Dottrina della Fede sta continuando l'esame degli aspetti dottrinali e disciplinari dei fatti di Medjugorje. Fino ad ogni ulteriore disposizione da parte della Santa Sede, ci si deve attenere - ammonisce monsignor Loppa - a ciò che è già stato stabilito dai vescovi della ex Jugoslavia nella dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991", che stabilisce: "Sulla base delle ricerche finora compiute, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali".
Per questo - prosegue il vescovo - "non è consentito al clero e ai fedeli di di nessuna Diocesi partecipare a incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche" "per evitare confusione e scandalo". Monsignor Loppa precisa poi che "i gruppi che organizzano questo eventi agiscono in modo totalmente autonomo, senza informare l'Ordinario". E conclude, ricordando ai parroci "l'obbligo di rendere pubblica la proibizione di partecipare a tali riunioni e la dissociazione da simili iniziative, che destano sconcerto nei fedeli e non manifestano la comunione con il Vescovo".
BROSIO AL CONTRATTACCO - "Un vescovo non può vietare di pregare, di qualsiasi preghiera si tratti. Le porte della Chiesa devono essere sempre aperte a tutti quelli che voglio pregare". Mostra quasi incredulità il giornalista Paolo Brosio, da tempo devoto e convinto assertore delle apparizioni della Madonna di Medjugorje, di fronte alla lettera del vescovo di Anagni-Alatri. E, parlando all'Adnkronos, Brosio auspica che "lo Spirito Santo apra il cuore di questo vescovo" che - a suo giudizio - "non può imporre restrizioni alla libertà di preghiera". Ricorda diverse occasioni "in cui 5-10mila persone si sono riunite in preghiera. E in questi casi - dice il giornalista - poco importa se le apparizioni di Medjugorje sono state riconosciute o meno, il frutto è la preghiera. Con tutto il rispetto per l'autonomia di pensiero di questo vescovo - conclude - non lo giudico ma chiedo a mia volta di pregare per lui. Io da domani lo farò, dedicando nel mio rosario quotidiano una preghiera".