Dopo due mesi di lavoro, oggi il primo bilancio dei lavori della commissione speciale d'inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna
“Non esiste un sistema Bibbiano nella gestione degli affidi dei minori in Emilia-Romagna”. A tracciare un primo bilancio di quello che emerge dai due mesi di lavoro della commissione speciale d'inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna è il presidente Giuseppe Boschini, consigliere del Pd. Insieme a lui, i due vicepresidenti Raffaella Sensoli (M5S) e Igor Taruffi (Sinistra Italiana) che hanno incontrato i giornalisti, a Bologna, nella sala stampa dell'Assemblea legislativa. Dal 2 agosto 2019, data della prima riunione, al 23 ottobre, si sono svolte 19 sedute per un totale di 61.07 ore e 20 audizioni. La presentazione in Assemblea della relazione finale sarà, presumibilmente, attorno al 20 novembre e dovrà essere votata dai consiglieri.
“I fatti di Bibbiano – precisa Boschini - li accerterà la magistratura e fanno riferimento a responsabilità individuali. In Emilia-Romagna ci sono sette assistenti sociali indagati su 2600, questo ci fa capire che, affianco a casi di cui parliamo sempre, c'è un sistema silenzioso che va aiutato". "Dobbiamo capire co's'è successo in quei luoghi – ammette Boschini - ma i numeri non ci dicono che esista lì un'anomalia ma che c'è bisogno di ringhiere normative e organizzative perché non accadano più casi del genere". "Dai lavori della commissione, infatti - avverte Boschini -, sta emergendo un quadro del sistema dei minori nazionale che ha parecchi problemi dal punto di vista normativo e organizzativo. Il sistema è migliorabile".
"E' chiaro che quando ci sono problemi di questo genere - prosegue - è più facile che qualcuno, o per dolo o per mancanza di attenzione nel suo lavoro, possa uscire dai binari. La responsabilità della politica, ed è quello che stiamo cercando di fare, è rafforzare le ringhiere normative e organizzative perché non succeda. Tra le varie soluzione che la commissione proporrà per scongiurare affidi troppo 'disinvolti' c'è la necessità della presenza "al di sopra dell'assistente sociale che fa la segnalazione di un'istanza di secondo livello, un controllo, una supervisione" prima di decidere per l'affido del minore.
"Tante volte è stato denunciato che sui minori ci sono falle nel sistema degli affidi, ma la politica non se n'è quasi mai interessata prima di Bibbiano" denuncia Boschini."Riguardo la Val d'Enza - spiega -, nelle varie audizioni, tecnici anche di sensibilità diversa ci hanno confermato che in tutta Italia avvengono casi simili e questo conferma che il sistema nazionale dei minori non è pienamente a regime".
Boschini ha fornito anche i numeri sugli affidi nel territorio finito sotto inchiesta. A fine 2017, nella Val d'Enza, erano 47 i minori in affido, mentre nel 2016 erano 55 e 52 nel 2015. Solo nel 2014 erano 25, ma l'aumento - spiega il presidente - si deve "al caso di prostituzione minorile nel quale furono coinvolti 13 minori". La relazione dei commissari sarà presentata il 6 novembre. Il 28 ottobre sarà invece ascoltata l'attuale amministrazione, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l'ex assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, ora europarlamentare e la direttrice dell'assessorato alla Salute Licia Petropulacos.
Sui fatti di Bibbiano e sul presunto sistema di affidi, "non c'è un sistema organizzato in modo tale da sottrarre figli alle famiglie, sicuramente sono emerse criticità rispetto al comportamento di alcune figure all'interno del servizio della Val d'Enza" sottolinea il vicepresidente della commissione Taruffi. "Vanno investite - ha spiegato - risorse per dare possibilità al sistema pubblico di esprimersi nel migliore dei modi. Manca una linea nazione sul tema". "Occorre aumentare il numero degli assistenti sociali impiegati in questo delicatissimo servizio, rendere più trasparente ed efficace il servizio di controllo, in particolar modo anche sull'équipe di secondo livello. Sono aspetti fondamenti sui quali possiamo intervenire" ha concluso.