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Nassiriya, fumetto su Coletta. La vedova: "Per non dimenticare"

Esce in occasione del 16esimo anno dall’attentato in cui morirono 12 militari dell'Arma, cinque militari dell'Esercito e due civili, oltre a 9 iracheni. Margherita Caruso: "E’ stato un grande uomo, nel senso più alto del termine"

Nassiriya, fumetto su Coletta. La vedova:
10 novembre 2019 | 11.59
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'Giuseppe Coletta. Il brigadiere dei bambini'. Questo il titolo del fumetto che esce in occasione del sedicesimo anno dall’ attentato di Nassiriya , dedicato a Giuseppe Coletta, uno delle vittime della strage del 12 novembre 2003 dove morirono 12 militari dell'Arma, cinque militari dell'Esercito e due civili, oltre a 9 iracheni. "L'idea di questo fumetto, nel ricordo di Giuseppe, non vuole esaltarlo - spiega all'Adnkronos Margherita Caruso, vedova di Coletta - Il suo modo di essere, i suoi slanci di bene, nascono dal percorso di tutta una vita, vissuta al servizio del prossimo, attraverso il suo essere Carabiniere, marito, padre, amico".

"Non si è 'eroi' per un singolo atto compiuto, ma è un modo di essere, uno stile di vita, un mettersi a fianco degli altri e mai dinanzi. In Giuseppe - sottolinea - si vuole fare memoria di tutti i nostri Carabinieri, degli uomini e donne in divisa, che quotidianamente donano se stessi per la salvaguardia del bene comune. Dio ci dona il Suo immenso amore, il Brigadiere Coletta, con i suoi gesti concreti, la sua umiltà lo ha reso visibile. Il sacrificio estremo della propria vita, donata per difendere nostri fratelli lontani, di altre terre , lo annoverano fra i buoni, i giusti, fra gli operatori di Pace".

‘Il brigadiere dei bambini’, un titolo per sottolineare il suo amore nei confronti di quei figli meno fortunati andati a soccorrere nei paesi in guerra. “Ha voluto costruire la pace in ogni parte del mondo in cui la sua divisa da carabiniere lo portava, ma anche qui, sotto casa, in ogni luogo dove egli viveva con le mani sempre tese verso gli altri. E’ stato un grande uomo, nel senso più alto del termine”, così lo ricorda la moglie nel testo pubblicato sul fumetto.

Forse perché Giuseppe conosceva la sofferenza di un bambino in difficoltà. Quando andò in Iraq, era da poco morto suo figlio Paolo, anche lui ricordato in questo fumetto. Un racconto di ventisette pagine per ricordare la storia di Giuseppe, Margherita e l’altra figlia, Maria di cui Coletta aveva esposto la foto sopra la brandina del suo alloggio, ma anche la storia di quella tragica missione.

“Una missione diversa dalle altre. Eppure sento che la mia presenza qui è necessaria”, confidò il brigadiere a sua moglie. Foto, frasi, racconti che Coletta aveva affidato a Margherita durante ogni telefonata dalla missione e che lei ha voluto riportare in questo fumetto perché nessuno dimentichi la storia di uomini in divisa che in Iraq hanno portato il loro ‘essere’ italiani, accoglienti e generosi.

Come quando, per conquistare la fiducia dei bambini, in un paese vuoto e circospetto, Coletta prende un pallone e lo tira: immediatamente esce allo scoperto un gruppo di ragazzi pronti a giocare, in cui il brigadiere dei carabinieri intravvede gli occhi di suo figlio: “Quando dobbiamo tornare al campo i bambini ci trattengono, quasi non ci lasciano andare. Ed è triste per me lasciarli perché nei loro occhi ritrovo il nostro Paolo”. Tra i tanti ricordi anche la promessa di Giuseppe che assicura a Maria e Margherita: “dopo questa missione non mi allontanerò più da voi”.

“Dalla morte di Giuseppe, da quel seme caduto in terra straniera, sono germogliati nuovi fiori. Inviammo subito – scrive Margherita sul fumetto – tre incubatrici, come Giuseppe desiderava. Abbiamo aperto centri per l’infanzia e orfanotrofi in Italia e all’estero e l’associazione ‘Bussate e vi sarà aperto’ dove è stata investita una parte del risarcimento dello Stato per la morte di mio marito. Nessuna somma può ripagare la perdita della persona che si ama - osserva Margherita - ma proprio per questo per me era importante spenderla in qualcosa che lo avrebbe fatto felice”.

Il fumetto, al prezzo di 7 euro, si può ordinare scrivendo alla info@associazionecoletta.it, le spese di spedizione sono a carico dall'Associazione Coletta, i proventi andranno a sostenere le opere benefiche dell’associazione.

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