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Morta Marella Agnelli

La vedova dell'Avvocato avrebbe compiuto 92 anni a maggio

(FOTOGRAMMA)
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23 febbraio 2019 | 09.27
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E' mancata nella sua casa di Torino Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato Giovanni Agnelli, con il quale si era sposata nel 1953. A darne notizia la famiglia. Il prossimo 4 maggio Donna Marella avrebbe compiuto 92 anni. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata.

Figlia di Filippo Caracciolo Principe di Castagneto, scrittore saggista e diplomatico, la madre, Margaret Clarke, era di origine americana. Dopo aver seguito gli studi superiori e conseguito il diploma in Svizzera, Marella Agnelli ha frequentato "l'Académie des Beaux-Arts" e quindi "l'Académie Julian" di Parigi. Ha quindi iniziato la sua attività di fotografa a New York quale assistente di Erwin Blumenfeld e, una volta rientrata in Italia, ha collaborato  come redattrice e fotografa per la Condé Nast.

Nel 1953 a Strasburgo ha sposato Giovanni Agnelli, da cui ha avuto due figli, Edoardo, tragicamente scomparso nel 2000, e Margherita che le ha dato otto nipoti tra cui John Elkann, presidente di Exor e Fca.

MODA E LIBRI - Disegnatrice di tessuti d'arredamenti, Donna Marella è stata anche scrittrice: nel 1987 ha pubblicato il best seller "Giardini Italiani" della Weidenfeld e Nicholson, nel 1995 "Il Giardino di Ninfa", nel 1998 "Giardino Segreto", nel 2007 "Ninfa Ieri e Oggi". Successivamente nel 2014 "Ho coltivato il mio giardino" e nel 2015 "La Signora Gocà".

LE CARICHE - Presidente Onorario 'Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli', è stata membro dell'International Board of Trustees del Salk Institute di San Diego e dell'International Council of the Museum of Modern Art di New York. E' stata anche, tra l'altro, vicepresidente del Consiglio di Palazzo Grassi a Venezia, nonché presidente de "I 200 del FAI" di Milano e dell'Associazione degli 'Amici Torinesi dell'Arte Contemporanea'. Nell'ottobre 2000 è stata insignita del titolo di "Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana". Era malata da tempo.

JUVENTUS - La squadra bianconera "saluta con commozione Donna Marella". E' questo il pensiero della Juventus dedicato alla zia dell'attuale presidente bianconero, Andrea. "In questa triste giornata, è vicina a tutta la famiglia Agnelli, alla quale porge le più sentite e affettuose condoglianze".

APPENDINO - Di "figura che negli anni, per il nostro Paese e non solo, ha rivestito un ruolo importante nel mondo dell'arte e della cultura" ha parlato la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che a none anche della città "esprime vicinanza alla famiglia Agnelli per la scomparsa della signora Marella".

MONCALVO - "La royal family non esiste più. Ha perso la regina. Si chiude definitivamente il capitolo dell'avvocato" dice all'AdnKronos Gigi Moncalvo, giornalista e scrittore che sulla famiglie Agnelli e Caracciolo ha scritto ben tre volumi negli ultimi anni: 'I lupi & gli Agnelli' (2009, Vallecchi), 'Agnelli segreti' (2012, Vallecchi) e 'I Caracciolo: Storie, misteri e figli segreti di una grande dinastia italiana' (2016, Vallecchi). "Ora a portare il nome Agnelli in quella famiglia sono rimasti in pochi: le due sorelle dell'avvocato ancora in vita, Maria Sole e Cristiana; la figlia dell'avvocato e di Marella, Margherita; i figli di Umberto Agnelli, Andrea e Anna. E una terza generazione di ragazzi: i tre figli di Andrea Agnelli, la figlia di Anna Agnelli e la figlia di Giovannino Agnelli".

FRESCO - Marella Agnelli è stata "una donna di grande classe, una vera principessa, e al tempo stesso profondamente umana e attenta" ricorda l'avvocato Paolo Fresco, presidente Fiat dal 1998 al 2003, scelto da Gianni Agnelli come successore di Cesare Romiti, e in precedenza numero due del colosso americano General Electric. "Sono profondamente addolorato per la sua scomparsa. Sapevo che era malata, ma sembrava eterna" racconta all'AdnKronos. "Non posso dire di averla conosciuta bene perché era una persona riservata. Eppure la sua presenza si sentiva, si imponeva, perché aveva un carisma, una personalità forte". L'avvocato ricorda che pur nella sua riservatezza, Donna Marella sapeva "imporre la sua presenza con il carisma di una personalità molto forte": "Ho ammirato la sua classe, la sua eleganza, il suo stile, la sua personalità, la sua cortesia".

ROMITI - "Era una donna molto riservata, vivevamo in mondi separati" dice poi Cesare Romiti, dal 1976 al 1998 prima amministratore delegato e poi presidente del gruppo Fiat, ricordando con l'AdnKronos Marella Agnelli.

SUOR GIULIANA - "Un’amica carissima, una donna di grande sensibilità, con cui si parlava tanto del bello, del buono, del vero" il ricordo all’Adnkronos di suor Giuliana Galli, per oltre vent’anni coordinatrice del volontariato della Piccola Casa della Divina Provvidenza, più noto come Cottolengo e oggi impegnata in progetti di integrazione e mediazione interculturale. "Ho conosciuto Marella Agnelli - racconta - una ventina di anni fa in occasione di due mostre che facemmo insieme, due mostre un po’ contrastate per l’epoca, una intitolata ‘Compagni di viaggio silenziosi’ che ritraeva gli ospiti del Cottolengo. A Torino fu esposta in un salone che ci mise a disposizione un architetto sopra la chiesa di San Filippo Neri e poi esposta in altre città, la seconda, invece, era ‘Volti da altrove’, ritraeva foto di persone che venivano da lontano". "Mostre ‘forti’ per quei tempi ma Donna Marella era una persona che sapeva prendere posizione anche su temi che non andavano di moda", aggiunge suor Giuliana che poi quando le si chiede un ricordo più personale della vedova dell’Avvocato, dice: una donna "che ha sofferto tanto per la morte del figlio e che amava tanto i suoi nipoti. Una donna - conclude - che sentiva nobilmente l’onore del suo essere moglie di Giovanni Agnelli".

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