L'attore: "Non sono negazionista, ho diritto di criticare e non me lo toglieranno"
"Adesso basta. Io non sono un negazionista, perché un negazionista è quello che nega l’Olocausto. E io all’Olocausto ci credo. E ogni volta che usano questo termine a sproposito, offendono tutti i morti che ci sono stati. Ebrei, omosessuali, rom, sinti. Avessero più rispetto per questa parola, che ricorda un immane tragedia umana! Io sono critico, semmai. Che è cosa molto diversa, e il diritto di esserlo non me lo toglieranno di certo". Enrico Montesano non ci sta, e in un lungo sfogo affidato all’Adnkronos, spiega di non accettare l’etichetta che -suo malgrado- gli è stata affibbiata per aver espresso alcune idee "fuori dal coro".
"Io non ho mai negato che esista il Sars-Cov 2 - affonda Montesano- perché purtroppo c’è. Mi metto la mascherina nei posti al chiuso, mantengo la distanza di sicurezza, ma so anche che ora i medici hanno molti strumenti in più, e che nonostante ciò lo Stato ci sta togliendo assurdamente alcune libertà fondamentali. La mia è disobbedienza civile, pacifica, la stessa che metteva in pratica Martin Luther King, non ho messo in pericolo la sicurezza dello Stato, né la sicurezza dei cittadini italiani. Sono indignato! Io non posso abbracciare una persona che conosco, non posso darle la mano, e la gente accetta questo passivamente. Dissentire da tutto questo non è né di ‘destra’ né di ‘sinistra’, tantomeno fascista", sbotta l’attore.
E a questo proposito, Montesano entra nel merito del suo coinvolgimento alla manifestazione di sabato a Roma, su cui ci sono state diverse polemiche, e spiega una volta per tutte: "Ho detto che aderivo alla manifestazione perché concordo con molto dei punti per i quali si svolge. Aderire non vuol dire partecipare, infatti non sarò presente. Si aderisce a un programma, a un’idea. Ma io aderisco anche a molti dei punti che ha enunciato Marco Rizzo del Partito comunista alla manifestazione ai Ss. Apostoli. Basta dividere gli italiani. Ancora non hanno capito che la divisione non è ‘destra-sinistra’, la divisione e longitudinale, orizzontale, tra chi sta sopra e chi sotto", dice.
"Non parteciperò perché queste manifestazioni di piazza, che nascono bene e con tutte le migliori intenzioni, non si sa poi come vanno a finire e da chi vengono prese in mano e io non voglio condividere la mia presenza con gruppi che non mi piacciono -spiega Montesano- Ma credo di avere tutto il diritto di esprimere la mia opinione di dissenso su alcune cose. Ci sono tanti medici, esperti, da Montagnier alla dottoressa Gatti, a Tarro, a Citro, a Tirelli, che dicono che la mascherina all’aperto è inutile e dannosa. E io ho più fiducia in questi professionisti che non appaiono mai in televisione piuttosto che nel virologo da tv. Posso dirlo, o se lo dico sono ‘fascio-negazionista’, e ora anche no mask? Non c’è scampo", conclude Montesano.
(di Ilaria Floris)