L'iniziativa del Cai di Castelfranco Veneto, condivida da familiari e istituzioni, ha l'obiettivo di sorreggere i due ragazzi nelle loro "salita più difficile. Siamo sicuri che l'ultimo pensiero su quella cima sia stato per loro".
Una raccolta fondi per i figli di Davide Miotti ed Erica Campagnaro, due delle undici vittime della valanga di domenica 3 luglio sulla Marmolada. E' l'iniziativa lanciata dal Cai di Castelfranco Veneto in accordo con le famiglie. "L'importo raccolto servirà ad aiutare i due ragazzi ad affrontare le difficoltà contingenti e - ci auguriamo - a rendere meno complesso il loro futuro" spiega Paolo Baldassa, presidente della sezione e amico di cordata e di vita di Davide, guida alpina "esperta e prudente". L'appello a donare (l'obiettivo prefissato è 50mila euro) è rivolto a singoli, ma anche ad associazioni e aziende.
Per farlo basta accedere al sito www.retedeldono.it e partecipare alla raccolta 'Aiutiamo i figli di Erica e Davide' con un contributo libero, secondo la propria possibilità. E tra i primi pronti a versare - oltre agli amici di Cittadella (Padova) dove la coppia viveva e Davide gestiva un negozio di abbigliamento sportivo - c'è anche il Cai della zona. "Abbracciamo l'iniziativa, siamo ben disposti a versare immediatamente un aiuto ai figli e siamo a disposizione per qualsiasi altra iniziativa", spiega Paolo Pattuzzi presidente del Cai di Cittadella. "Siamo certi che l'ultimo pensiero di Erica e Davide sia andato ai loro splendidi figli" dice Martina Campagnaro, sorella di Erica che ringrazia gli ideatori della raccolta, le comunità di Cittadella e Castelfranco Veneto "e tutti quelli che vorranno donare. E' confortante sapere che i loro figli non debbano pensare alla questione economica, per quanto possibile".
Se il crollo lungo la parete nord della regina delle Dolomiti ha ucciso la coppia, la vita per i giovani figli deve continuare. "Seppur sostenuti da parenti e amici, entrambi i ragazzi si trovano ora a dover affrontare la salita più difficile. Conoscendo da anni Davide ed Erica, siamo certi che la loro prima preoccupazione sarebbe rivolta ai figli, motivo per cui abbiamo deciso di attivarci per loro" è l'appello rivolto a chi decide di aderire alla campagna.