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Maria Paola, il fratello: "Non l'ho speronata, volevo parlarle"

Il gip dispone la custodia in carcere. Ciro: "Non è stato un incidente, voleva ammazzarmi". Arcigay Napoli all'Adnkronos: "Ciro già minacciato dalla famiglia di Maria Paola"

Maria Paola Gaglione /Facebook
Maria Paola Gaglione /Facebook
14 settembre 2020 | 14.14
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Si è dichiarato innocente Michele Gaglione, fratello di Maria Paola, la 20enne morta nella notte tra venerdì e sabato ad Acerra (Napoli). Gaglione è stato ascoltato dal gip di Nola Fortuna Basile che ha convalidato l'arresto. Il gip ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. I reati contestati a Gaglione sono omicidio preterintenzionale "con l'aggravante di aver agito per motivi abietti o futili, non condividendo la relazione affettiva della sorella" con Ciro Migliore in quanto quest'ultimo è un ragazzo trans. Gaglione resta quindi nel carcere napoletano di Poggioreale.

Assistito dall'avvocato Domenico Paolella, Gaglione ha confermato di aver inseguito con il suo scooter la sorella Maria Paola ma ha spiegato che l'intento non era farla cadere e ha negato la circostanza dello speronamento come causa dell'incidente a seguito del quale la sorella è morta.

Al giudice, Gaglione ha raccontato che stava inseguendo la sorella perché voleva parlarle e perché voleva recuperare il rapporto spezzato con lei a seguito della relazione con Ciro, uomo trans, anch'egli a bordo dello scooter con Maria Paola. Nel corso dell'inseguimento, ha proseguito, si è accorto che il mezzo a bordo del quale viaggiavano Ciro e Maria Paola è sbandato e che i due sono caduti.

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