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Emilia-Romagna, torna incubo alluvione: un migliaio gli sfollati

La Regione colpita dagli effetti del ciclone Boris. Allerta rossa idrogeologica oggi in Romagna e nel Bolognese

Un'immagine dell'alluvione
Un'immagine dell'alluvione
20 settembre 2024 | 00.10
LETTURA: 3 minuti

Torna l'incubo alluvione e inondazioni in Emilia-Romagna che deve fare i conti con una pesante ondata di maltempo, causata dagli effetti del ciclone Boris, che si è abbattuta con particolare violenza sulla Romagna e nel bolognese. Ci sono due dispersi e oltre un migliaio di persone evacuate, di cui 800 solo nel ravennate. E per oggi 20 settembre è stata confermata l’allerta rossa in Romagna e nel Bolognese per criticità idraulica e idrogeologica.

Una cumulata massima d’acqua caduta in 48 ore ha superato, in alcuni casi, i 350 millimetri, con picchi massimi nella zona tra Ravenna e Brisighella. Quattro i bacini interessati, nei territori tra Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, con tracimazioni. Un dato, su tutti, riferisce la Regione: nel maggio 2023 furono 400-450 i millimetri d’acqua caduta, ma in due alluvioni; ora, in un unico evento, si sono superati, in alcune aree, i 350 millimetri.

La situazione più critica a Traversara

Proseguono le ricerche a Traversara, in provincia di Ravenna, di due persone segnalate come disperse. Due elicotteri del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e uno dell'Aeronautica Militare in azione per l'evacuazione di persone bloccate in casa dall'esondazione del fiume Lamone. ''In questo momento la situazione più critica è a Traversara, frazione di Bagnacavallo, dove si è rotto un argine nella parte sinistra dell'asta del fiume. Già ci siamo messi in moto per riparare questa situazione ma con il carico dell'acqua c'è pressione e l'operazione è complessa'', ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano in conferenza stampa a Bologna facendo il punto della situazione. ''L'emergenza non è assolutamente finita, deve continuare a essere monitorata finché il mare non raccoglierà le acque'', ha spiegato Ciciliano.

Priolo: "Stiamo chiedendo stato d'emergenza"

"E' stato un evento particolarmente significativo: Senio e Lamone hanno registrato livelli di piena superiori a quelli che abbiamo avuto a maggio 2023. Stiamo gestendo anche in tutti gli ambiti che vanno dall'Idice al Montone il deflusso dei picchi di piena di queste 48 ore di cumulata", ha detto la presidente facente funzione dell'Emilia-Romagna, Irene Priolo. A Modigliana, ha ricordato, "l'evento ha comportato un innalzamento molto significativo del Marzeno che ha coinvolto Faenza nell'abitato di via Cimatti".

Oggi "saranno chiuse sicuramente le scuole in tutta la provincia di Ravenna, mentre per quanto riguarda le province di Forlì-Cesena il provvedimento sarà limitato a pochi comuni. Sicuramente a Modigliana chiuderanno le scuole".

Priolo ha spiegato: "Stiamo chiedendo lo stato di emergenza perché abbiamo bisogno anche di porre in essere tutti quegli accorgimenti di assistenza alla popolazione come il Cas oppure il Cis. Dal Dipartimento nazionale abbiamo ricevuto rassicurazioni per quanto riguarda questi provvedimenti, stiamo chiedendo che il governo proceda il più rapidamente possibile. Ho parlato questa mattina con il ministro Musumeci che su questo aspetto aveva dichiarato la sua completa disponibilità".

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giunto a Las Palmas per partecipare al simposio della Fondazione Cotec, ha detto di aver "parlato con il presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna Irene Priolo per chiedere notizie ed esprimere vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili".

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