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In orbita la sentinella dell'inquinamento

Sentinel-5P (Foto ESA)
Sentinel-5P (Foto ESA)
13 ottobre 2017 | 16.07
LETTURA: 3 minuti

Un nuovo satellite vigila ora sui livelli di inquinamento e l'origine degli inquinanti sul nostro Pianeta. L'Agenzia Spaziale Europea ha infatti lanciato Sentinel-5P, il primo satellite al mondo mirato al monitoraggio dell'inquinamento ed il sesto delle preziose Sentinelle del maxi programma della Commissione Europea 'Copernicus' per l'Osservazione della Terra. Sentinel-5P è stato lanciato oggi dal cosmodromo di Plesetsk, nel Nord della Russia, alle 09,27 GMT, alle 11,27 ora italiana ed, una volta raggiunta la sua 'postazione di lavoro', ha aperto i suoi tre pannelli solari e ha iniziato a comunicare con la Terra.

A 93 minuti dopo il lancio, riferisce L'Agenzia Spaziale Europea, è stato ricevuto il primo segnale dalla base di Kiruna, in Svezia. "Sentinel-5P ci darà una visione globale della nostra atmosfera con una precisione mai raggiunta prima" ha commentato direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell'Esa, Josef Aschbacher."Il lancio del sesto satellite Sentinel per il programma Copernicus è la testimonianza delle vaste competenze che sono racchiuse all'Esa, dal suo momento del concepimento fino alle operazioni" in orbita, ha sottolineato il direttore generale dell'Esa, Jan Woerner. Sentinel-5P - la P sta per Precursore - è la prima missione Copernicus dedicata al monitoragio della nostra atmosfera e resterà in servizio oltre 7 anni.

Nei prossimi sei mesi, sottolinea l'Esa, saranno testati tutti gli strumenti di Sentinel-5P e gli occhi degli esperti sono principalmente rivolti a Tropomi, l'unico strumento scientifico della missione che scruterà e fiuterà i livelli di inquinamento che affliggono la terra, andando a caccia di tracce di gas come il biossido di azoto, l'ozono, la formaldeide, l'anidride solforosa, il metano, il monossido di carbonio e gli aerosol che influenzano l'aria che respiriamo e quindi incidono sulla nostra salute ed il nostro clima. "I nostri record di dati storici, insieme alla prospettiva a lungo termine del programma satellitare Copernicus, aprono le porte ad una generazione di set di dati che dureranno per decenni, un presupposto chiave per comprendere la nostra Terra in continua evoluzione" ha scandito ancora Josef Aschbacher.

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