Il conte Pier Alvise Serego Alighieri, discendente dal Sommo Poeta, commenta la notizia di alcuni studenti di fede musulmana esonerati dallo studio della 'Divina Commedia'
"Dante Alighieri fa parte della nostra cultura. Esonerare gli studenti di fede musulmana dallo studio della 'Commedia' è qualcosa di triste ed è molto, molto grave". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos il conte Pier Alvise Serego Alighieri, discendente dal Sommo Poeta, commentando la notizia di alcuni studenti di fede musulmana, in una scuola di Treviso, che hanno chiesto al preside di essere esonerati dallo studio della 'Divina Commedia' per 'offesa all'Islam'.
"Dante non era contro l'Islam - ha aggiunto - sono pure passati 700 anni dalla redazione dell'opera. A volte è difficile guardare al passato con gli occhi del presente. Mondi, culture, situazioni così diverse, così lontane. Consiglierei agli studenti, ma anche al preside della scuola dell'Istituto di Treviso, di rileggersi bene tutta la Divina Commedia e poi finalmente aprire un dibattito per capire se Dante Alighieri attacca o pregiudica la fede e la religione musulmana".
"L'esonero dallo studio della Divina Commedia - conclude il conte Serego Alighieri - mi sembra a mio avviso privo di senso, un vicenda per certi versi 'curiosa'. Non critico il preside che ha concesso l'esonero, ma non ci si può sempre conformare o adeguare con quanto richiesto. Discutiamone, parliamone, lo ripeto, rileggiamo la Divina Commedia e confrontiamoci. Dante è il poeta di tutti".