Il virologo: "Troppa folla nei ristoranti, ma non ci sono condizioni che richiedano chiusura totale del Paese"
"No, non credo che oggi sia necessario un lockdown come quello di cui abbiamo avuto bisogno nel 2020. Non ci sono gli elementi". Ma "chiederei una ragionevole rivisitazione o aggiornamento delle regole". A dirlo all'Adnkronos Salute è il virologo Andrea Crisanti che si schiera fra gli esperti che non ritengono più ci siano le condizioni per una chiusra totale delle attività come quella del 2020, neanche di fronte al boom di contagi e alla variante Omicron in ascesa. "Oggi la maggior parte delle persone è vaccinata e nelle persone vaccinate la variante Omicron sembra dare una sintomatologia tutto sommato lieve - osserva - E' chiaro che il problema di questa variante è che, essendo così infettiva, lascia esposti tutti i fragili e i non vaccinati, e tutti gli esentati" dal vaccino.
"Io non dico che necessariamente si debbano chiudere i ristoranti - aggiunge - ma almeno modificare le regole sì. Io oggi sono a Roma e ho visto scene apocalittiche, tanta folla nei ristoranti. Per questo chiederei una rivisitazione delle regole".