All'Adnkronos il Comandante del Gruppo Carabinieri per la tutela della salute di Roma: "Ora attendiamo l'esito dei test"
Un ceppo di coronavirus passato dal visone all'uomo, notizia arrivata dalla Danimarca che ha subito fatto scattare i controlli anche in Italia con verifiche a tappeto dei Nas Carabinieri su 3 allevamenti di visoni in Italia, due in Emilia Romagna e uno in Abruzzo. "Un intervento che non è stato affatto sanzionatorio, ma cautelativo per verificare che tutto fosse a norma. E così è stato, in nessuno dei tre gli allevamenti - sia per quanto riguarda gli operatori, sia sugli animali visionati, oltre 2000, sia per le strutture - abbiamo riscontrato irregolarità", dice all'Adnkronos il tenente colonnello Walter Fava, Comandante del Gruppo Carabinieri per la tutela della salute di Roma.
"Allarme? Al momento ancora no - spiega - anche i casi di mortalità riscontrati sono entro la percentuale consueta. E' chiaro che dopo le notizie avute dalla Danimarca e da altri Paesi era necessario intervenire. Ma prima di dieci-quindici giorni non possiamo pronunciarci sugli esiti dei test effettuati. Qualora dovessero uscire casi di positività - aggiunge - o sospetti tra i visoni, agiremo insieme a veterinari e Asl". Di fronte all'emergenza coronavirus, "bisogna tutelare tutti gli operatori, che lavorano in un settore che è molto ampio. L'unica cosa che conta è impedire che il virus si diffonda. Faremo tutte le verifiche necessarie, con trasparenza e professionalità", conclude il tenente colonnello Fava.
In particolare, i controlli dei Nas - condotti in collaborazione con il personale dei Servizi veterinari di sanità animale delle rispettive Asl dell'Emilia Romagna e dell'Abruzzo - hanno interessato 3 aziende agricole ubicate nelle province di Forlì, Ravenna e L'Aquila. Nel complesso, in tutti e 3 gli allevamenti ispezionati è stato riscontrato il regolare rispetto delle norme di biosicurezza e dei previsti protocolli Covid-19 ed è stata accertata l'assenza di sintomi clinici riferibili a infezione da Sars-Cov-2", o "ad altre patologie respiratorie".
Soltanto in un caso gli operanti hanno proceduto, in via cautelativa e a salvaguardia della salute pubblica - riferisce una nota - al temporaneo vincolo sanitario di un allevamento di visoni, per aver rinvenuto un capo in apparenti precarie condizioni di salute, in attesa dell'esito dei prelievi biologici effettuati sui complessivi 2.400 mustelidi.