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Covid, Abrignani: "Per vaccinati diventerà come influenza"

L'immunologo: "No a richiami vaccinali ogni 2 mesi"

(Foto Fotogramma)
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13 gennaio 2022 | 08.31
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E’ probabile che il Covid diventerà un’infezione simile all’influenza “però dobbiamo distinguere tra vaccinati e non vaccinati. Solo per i primi essere contagiati dal Sars-CoV-2 potrebbe essere come prendere l'influenza che infetta ogni inverno milioni di persone, è letale in circa lo 0,1% (1 per 1000) dei casi ed è pericolosa soprattutto per gli ultra 70enni con patologie croniche importanti”. Lo dice al Corriere della Sera Sergio Abrignani, immunologo dell'università Statale di Milano, sostenuto nella sua tesi dai numeri: "Fino alla primavera del 2021 – sottolinea - prima dell'uso estensivo dei vaccini, il Covid in Italia era letale nel 2-3% dei casi, avevamo al picco ogni giorno 30-40 mila infezioni e 700-900 morti. Il 12 gennaio, con circa il 94% della popolazione ultra 60enne vaccinata con almeno due dosi e molti con tre, e con la variante Omicron che ha preso il sopravvento, la media settimanale è di 172.500 casi e 216 morti al giorno, quindi una letalità dello 0,12%”.

Abrignani si sofferma sul ripensamento tra gli scienziati occidentali sulle politiche di contenimento, come sulla nuova strategia negli Usa orientata a condurre una vita normale col virus anziché tentare di spazzarlo via: “Anche Spagna, Portogallo e Gran Bretagna – precisa - stanno andando verso questa direzione. Molti Paesi, chi più chi meno, stanno razionalizzando la possibilità di un ritorno a una nuova normalità di vita con meno restrizioni e un certo numero ‘accettabile’ di morti. Siamo pronti in Italia, dopo il picco atteso per fine gennaio (quando la curva dei contagi dovrebbe scendere) a tollerare 3-4 mila decessi per Covid al mese per 4-5 mesi l'anno in cambio di una vita di nuovo ‘normale?”.

Quanto al richiamo vaccinale ripetuto ogni pochi mesi, come sta avvenendo in Israele, l’immunologo sostiene che “sulla base delle conoscenze immunologiche scaturite dallo studio in 50 anni dei moderni vaccini, non ha molto senso ripetere una quarta dose a 2-3 mesi dalla terza con un preparato non aggiornato. Anzi, le immunizzazioni ripetute in tempi ravvicinati a volte producono lo spegnimento della risposta immunitaria. Vediamo i dati di Israele, quando arriveranno, e poi decidiamo. Diverso sarebbe fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron. Sarebbe agire come per l'antinfluenzale: lo cambiamo ogni inverno e non si parla di terze o quarte dosi ma di nuovo vaccino”. Quanto al virologo Fauci che dice che negli ultimi 100 anni non si era mai visto un virus così contagioso, “crediamogli. Guardiamo i numeri italiani. Omicron è esplosa a partire dall'ultima decade di dicembre e da allora la curva si è impennata molto rapidamente, giorno dopo giorno. Gli esperti di modelli di crescita di un'epidemia ci dicono che salirà fino a raggiungere il picco alla fine di gennaio”.

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