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Coronavirus, Zaia 'confisca' respiratori veterinari

Il governatore: "Se trend continua così rinnoverò mia ordinanza dopo il 3 aprile"

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24 marzo 2020 | 13.42
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"Abbiamo dato disposizione di provvedere alla 'confisca', o meglio al ritiro di tutti i respiratori presenti negli studi veterinari, si tratta di una cinquantina di respiratori, che sono una pompa; quelli veterinari sono assolutamente efficienti, ovviamente viene adattata l'uscita all'anatomia umana. Stiamo procedendo ad un censimento in via prudenziale. Questo significa lavorare in emergenza". Lo ha annunciato il governatore del Veneto Luca Zaia parlando nel corso del consueto punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

"Dovremo continuare con le misure restrittive, non possiamo allentare la presa, dobbiamo chiedere ancora sacrifici ai veneti, l'ordinanza che ho firmato scade il 3 aprile, e se continua così verrà rinnovata, perché il nostro modello previsionale ci dà fino a 2 milioni di veneti contagiati, anche se molti di loro saranno asintomatici positivi che non svilupperanno alcun sintomo", ha sottolineato il governatore. Zaia ha quindi spiegato che "i picchi si potrebbero avere per il 15 aprile e poi scendere verso fine aprile, inizio maggio e questi numeri ci preoccupano perché appunto i nostri modelli ci dicono che al picco è verosimile che 2 milioni di persone in Veneto siano contagiate", ha ribadito.

"La nostra ordinanza ha fatto diminuire del 44% i transiti in regione, abbiamo censito tutti gli spostamenti con il gestore telefonico Tim, in forma anonima ovviamente. I veneti si stanno comportando bene e li voglio ringraziare perché stanno dimostrando rispetto per la propria salute e senso di responsabilita' con un calo del traffico di quasi il 50%", ha sottolineato ancora nel corso del punto stampa in cui ha però ribadito che "dovremo continuare con le misure restrittive e sarò molto probabilmente costretto a rinnovare l'ordinanza che scade il 3 aprile".

In merito all'ipotesi di nazionalizzazione di alcune imprese il governatore si è detto possibilista. "La nazionalizzazione potrebbe essere una soluzione per le industrie strategiche, permettendo loro in questo modo di lavorare in perdita", ha spiegato facendo l'esempio "delle industrie legate alle produzione di mascherine o attrezzatura medicale. La nazionalizzazione potrebbe anche aiutare la produzione coprendo il delta di prezzo che altrimenti avvantaggerebbe le imprese cinesi o di quelle che oggi possono vendere a meno".

Poi il bollettino: "Ad oggi abbiano in Veneto 16229 persone in isolamento, 5948 i casi positivi, 1622 i pazienti ricoverati negli ospedali, un numero uguale a quello di pazienti di due ospedali provinciali. Sono posti sottratti alle cure normali dei nostri cittadini e questo spiega perché due settimane fa abbiamo contratto le attività chirurgiche non urgenti, perché la nostra sfida è quella di trovare l'ultimo letto per l'ultimo paziente che arriva. E poi abbiamo 304 pazienti ricoverati in terapia intensiva: e questo è il dato che ci preoccupa di più, in ogni caso stiamo aumentando i post idi terapia intensiva rispetto agli 825 attuali. Abbiamo 381 guariti dimessi, e la nota dolente: 216 persone che hanno già perso la vita per il coronavirus".

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