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Coronavirus, Burioni rilancia studio GB: "In Italia 5,9 mln di casi"

Il virologo: "Capite perché numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato?"

Foto Fotogramma
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31 marzo 2020 | 07.42
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"L'ICL stima le infezioni di Covid-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi. Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perché l'Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?". Lo scrive su twitter il virologo Roberto Burioni rilanciando uno studio di un team di ricercatori della Imperial College di Londra che fa una stima dei contagi da Coronavirus soffermandosi in particolare su 11 paesi europei.

"In tutti i paesi, stimiamo che siano stati rilevati ordini di grandezza del numero delle infezioni inferiori rispetto alle infezioni vere", sostengono i ricercatori. Un fatto, si legge ancora, "probabilmente dovuto alle infezioni lieve e asintomatiche nonché alla capacità limitata dei test". Lo studio fa poi l'esempio dei singoli paesi.

"In Italia, i nostri risultati suggeriscono che al 28 marzo 5,9 milioni di persone siano state infettate complessivamente, con un tasso del 9,8% della popolazione. La Spagna ha recentemente visto un forte aumento del numero dei morti e data la sua più piccola popolazione il nostro modello stima che una percentuale maggiore della stessa, il 15% (7 milioni di persone) sia stata infettata. Si stima inoltre che la Germania abbia uno dei tassi di contagio più bassi, lo 0,7% con 600mila persone infette".

"A tutti: questa stima non è mia, ma dei ricercatori dell'Imperial College di Londra, tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo", precisa Burioni in un altro tweet.

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