Il medico personale dell'ex premier su Twitter: "Non trovo le parole. Io e lei ci siamo capiti"
"Caro presidente, le chiedo scusa ma non trovo le parole. Io e lei ci siamo capiti". Così su Twitter Alberto Zangrillo, medico personale dell'ex premier Silvio Berlusconi morto oggi al San Raffaele di Milano, postando una foto che lo ritrae insieme al presidente di Forza Italia.
“Non ho niente da dire. Non è giornata", ha poi detto Zangrillo arrivato a piedi a Villa San Martino, ad Arcore, dove si trova il feretro del leader di Forza Italia.
Caro Presidente,
— Alberto Zangrillo (@azangrillo) June 12, 2023
Le chiedo scusa ma non trovo le parole.
Io e Lei ci siamo capiti. pic.twitter.com/FSVLbQdtit
Nel 2006 Berlusconi venne operato al menisco dal prof Marc Martens in una clinica belga. E già allora al suo fianco c'era Alberto Zangrillo, diventato medico personale, quasi un'ombra. Pochi mesi dopo, a fine anno, il patron di Mediaset ha un malore a Montecatini: sviene e si accascia sul palco, ma si riprende poco dopo, rifiutando l'ambulanza. Poi resterà al San Raffaele per 2 giorni in osservazione. Sarà operato negli Usa, a Cleveland, in Ohio, un mese dopo quando gli impiantano un pacemaker.
Famose le sue parole ''beva subito'' del novembre 2013 sul palco del Consiglio nazionale del Pdl quando dopo un'ora e mezzo di comizio, il Cav affaticato si aggrappa al leggio per un calo di pressione: in quell'occasione il medico salì sul palco per aiutarlo a riprendersi.
Dal 2014 a impensierire Zangrillo e la sua équipe è soprattutto il cuore del Cav. Nel 2015 l'operazione del pacemaker al San Raffaele. Un anno dopo lo attende quello che lui definirà una ''prova molto dolorosa'': l'operazione a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica ancora una volta al San Raffaele. ''Ha davvero rischiato la vita'', disse Zangrillo.
Il 2020 del leader forzista sarà segnato dal Covid: il 2 settembre, dopo il soggiorno estivo a Villa La Certosa in Sardegna, risulta positivo e due giorni più tardi viene ricoverato al San Raffaele per un inizio di polmonite bilaterale: lascerà l'ospedale milanese dieci giorni dopo, il 14 settembre. Il virus si manifesta in una forma assai aggressiva.
E siamo arrivati ai primi di aprile del 2023, quando Berlusconi è costretto a ricoverarsi al San Raffaele per una infezione polmonare. Vicino a lui c'è sempre stato Zangrillo.