"Dobbiamo prenderci cura di loro senza giudicare, senza puntare il dito" dice il sindaco pugliese
''Ieri, a Bari, mentre un bambino di otto giorni veniva lasciato nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista, un altro bambino di due anni perdeva la vita in un tragico incidente, travolto dall'auto del suo papà. Una piccola vita sbocciava, in un modo così particolare; un'altra sfioriva, per una insopportabile fatalità''. Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un messaggio su Facebook dopo le due vicende di ieri in cui comunica l'attenzione alla vicenda del piccolo Luigi, lasciato in una culla termina della chiesa, e il sostegno alla famiglia del piccolo morto in un tragico incidente.
''Non ho trovato parole appropriate, chissà se ne esistono, per mettere ordine alle emozioni che si accavallavano, contrastanti. L'unica cosa - aggiunge Decaro - che ho provato a fare è stare vicino. Ho incontrato il professor Nicola Laforgia e i suoi collaboratori che in queste ore si stanno prendendo cura del piccolo Luigi. Ho incontrato, all'obitorio, i genitori che hanno perso tragicamente il loro Ezachel. Perché ora noi dobbiamo prenderci cura di loro, di tutti loro. Senza giudicare, senza recriminare, senza puntare il dito. Così fa una comunità unita, nel dolore e nella speranza, di fronte a due famiglie che oggi più che mai hanno bisogno di noi'', conclude.
